Disturbi psichici e mentali sempre più frequenti come emergenze nei Pronto soccorso italiani. Secondo l’ultimo rapporto del ministero della salute, sarebbero circa 600mila gli accessi registrati nel 2016, di cui solo il 13 per cento seguiti da una effettiva ospedalizzazione. Pronto soccorso intasati da pazienti con manifestazioni che invece dovrebbero essere trattati, come previsto dall’iter sanitario, dall'assistenza dei centri e dipartimenti di Salute mentale presenti su tutto il territorio nazionale.

Pronto soccorso sempre più affollati da pazienti con disturbi mentali

Sono davvero tanti gli italiani che si rivolgono al Pronto soccorso in preda a varie manifestazioni di natura psichica. Si tratta, secondo le statistiche registrate dal Ministero della Salute, di pazienti in preda a sindromi di tipo nevrotico, attacchi di panico e varie forme di ansia accompagnate, il più delle volte, da crisi emotive di natura psicologica. A sottolineare le notevoli cifre emerse dall’ultimo rapporto del ministero preposto è stato il coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL Roma 2. Secondo lo psichiatra Massimo Cozza i risultati emersi rappresentano sicuramente un’esigenza di diversa natura che richiedono un potenziamento sul territorio nazionale dello specifico settore.

Servizi ed assistenza da offrire al cittadino in difficoltà che possano evitare di doversi rivolgere necessariamente al Pronto soccorso.

Il rapporto del Ministero della Salute sulla salute mentale

Pronto soccorso sempre più affollati per disturbi di natura psichiatrica. Nel 2016 sarebbero stati registrati quasi 600mila accessi in tutta Italia per patologie inerenti sindromi legate a disturbi di tipo mentale, ma, come abbiamo visto, solo in una esigua percentuale dei casi è stato necessario l’iter del ricovero in ospedale.

Secondo il rapporto del Ministero della salute, nel 2016 gli accessi al Pronto soccorso per questo tipo di problematiche sarebbero state pari al 2,8 per cento del numero di accessi totali. Di questi 600mila, più di 270mila sarebbero stati casi riconducibili a problematiche che avrebbero potuto essere sicuramente gestiti dai centri specializzati presenti sul territorio.

Il coordinatore e psichiatra Massimo Cozza, nel suo intervento, ha poi citato il ‘Progetto Obiettivo Tutela della Salute Mentale 1998-2000’ che contemplava uno standard di un operatore ogni 1500 abitanti. Stando alle stime sulla popolazione italiana, ad oggi ne mancano effettivamente più di 8.800. Un numero estremamente alto se si considera la grande affluenza di urgenze sanitarie registrate, negli ultimi anni, nei nostri centri ospedalieri.