E' stato scoperto a Napoli il nuovo test per il cancro che si avvale del TMB, il Tumor Mutational Burden, ovvero il carico mutazionale del tumore. L'ultima frontiera delle terapie usa la microfotografia per catturare le immagini delle alterazioni molecolari che il tumore sviluppa ed in questo modo è possibile stabilire una terapia immunitaria specifica per ogni tipologia di cancro. Lo scopo del TMB è quello di "risvegliare" il sistema immunitario in maniera personalizzata, studiando le mutazioni ed il loro numero, direttamente nel paziente.
Il test, appena scoperto, sarà pronto in pochissimi mesi e messo a disposizione della medicina oncologica.
La medicina di precisione
Il responsabile del team di ricerca dell'Istituto Nazionale Tumori Pascale della città partenopea, il dottor Nicola Normanno, ha spiegato come questo particolare test sia frutto della medicina di precisione. La medicina di precisione è detta anche medicina personalizzata dal momento che si basa sul concetto che non tutti i farmaci funzionino per tutti e che sia necessario combinare le informazioni genetiche ed i dati sulle patologie della popolazione per ottenere trattamenti più funzionali e su misura. Con il TMB sarà possibile determinare quali pazienti rispondano a determinate terapie e quali mutazioni siano presenti nei vari tipi di cancro.
Sembra che il test funzioni maggiormente nei tumori che presentano un numero elevato di mutazioni ovvero quelli che interessano i polmoni, i melanomi ed il cancro alla vescica o quello gastrointestinale.
Un biomarcatore che sceglie i pazienti
Il TMB è stato validato come biomarcatore in uno studio chiamato CheckMate-227: il test è capace di predire e quindi selezionare i pazienti che possono rispondere al trattamento di due immunoterapici usati in un tipo di cancro del polmone, il nivolumab e l'ipilimumab.
Dopo il test, effettuato in Emilia Romagna, nel dipartimento di Oncoematologia del dottor Cappuzzo, si sono registrati risultati confortanti: con il mix di molecole immunoterapiche il tasso di sopravvivenza senza progressione del cancro è risultato essere tre volte superiore a quello risultante dalla chemioterapia, il 43% contro il 13%.
In un prossimo futuro potremmo quindi abbandonare la chemioterapia per il trattamento del 40% circa di tutta la popolazione di pazienti con il tumore e ciò rappresenta una grandissima vittoria in campo medico oncologico.