Chi ne soffre di più, chi ne soffre di meno: l'emicrania è comunque una piaga che si cerca costantemente di placare, sia con metodi naturali che tramite l'assunzione di farmaci. Si fa quindi di tutto per mitigarla. Ma a quanto pare nelle popolazioni che vivono nel Nord Europa è molto più diffusa a causa della variante genetica. Allora, perché sembra aver evitato la selezione naturale? La risposta è da ricercare nell'adattamento ai climi più freddi. Vediamo nel dettaglio cos'è successo.
La capacità di adattarsi
Uno studio pubblicato su “PLOS Genetics” da Felix Key e colleghi del Max-Planck-Institut per l’antropologia evoluzionistica ha rilevato che durante le sue migrazioni dal continente africano, negli ultimi 100.000-50.000 anni circa alcune popolazioni di Homo Sapiens hanno "colonizzato" regioni decisamente più fredde dell'Europa, dell'Asia e del resto del mondo settentrionale per scampare al caldo delle zone più vicine all'equatore.
Queste migrazioni nel corso di migliaia di anni hanno portato inevitabilmente a dei mutamenti genetici che aiutarono gli esseri umani a rispondere efficacemente alle temperature decisamente più basse, portando ad un adattamento delle zone in cui queste popolazioni si sono stabilite e dove poi hanno progredito.
I dati scientifici
La termosensazione (ovvero la sensazione della temperatura ambientale) ha dato l'avvio all'attivazione di specifici canali ionici che regolano l’ingresso e l’uscita degli ioni attraverso le pareti cellulari. Fra questi c'è un determinato gene (codificato per TRPM8) che potrebbe essere stato coinvolto in questo processo di adattamento all'ambiente circostante. Questa variante del gene nel corso del tempo è diventata sempre più comune fra queste popolazioni precedentemente "migranti", portando ad una "naturale" predisposizione ad una delle patologie, l'emicrania appunto, più diffuse nel mondo.
Le statistiche
Secondo le statistiche, la percentuale di persone affette da emicrania varia moltissimo fra le popolazioni di esseri umani, ma è interessante notare come il picco di prevalenza si registra proprio fra le popolazioni europee, che sono le stesse che a livello genetico sono più predisposte all'adattamento alle temperature fredde. La correlazione fra questi due importanti elementi conferma quindi l'ipotesi secondo cui l'emicrania dipenderebbe dal processo evolutivo.