Il raffreddore è da sempre uno dei malanni più comuni che colpisce nei periodi più freddi o in quelli con rapidi sbalzi di temperatura. Questa malattia è dovuta ad un virus che colpisce le cellule delle vie respiratorie, ma per quanto questo sia innocuo in coloro che godono di un'ottima Salute, è comunque in grado di portare molti disagi. Esistono in commercio molti spray nasali che sono in grado di alleviare gli effetti del raffreddore, ma non di curarlo. Questo perché il virus che causa questa malattia è in grado di evolversi molto facilmente e perciò esistono diverse varianti di questo.
I virus più difficili da debellare
Rispetto ad un batterio, il virus è più difficile da eliminare. Un batterio è un essere vivente, perciò questo può essere ucciso tramite l'uso di antibiotici, ovvero delle molecole che bloccano le vie metaboliche della cellula portandola alla morte. Un virus possiede una struttura molto più semplice: esso è costituito da materiale genetico (DNA, RNA) contenuto all'interno di una struttura proteica definita capside. Quando una cellula viene contagiata dal virus, quest'ultimo rilascia il frammento di DNA o RNA all'interno della "vittima" il quale comincia a replicarsi e a produrre delle proteine che portano dei danni alla cellula ospitante fino alla sua morte.
Dopo questo processo di replicazione, i nuovi virus possono presentare delle modificazioni genetiche, ed è per questo che si evolvono facilmente. Basta pensare al fatto che ogni anno compare una nuova influenza diversa dalle precedenti. Non avendo delle vie metaboliche come un batterio, non è possibile uccidere un virus. Il modo per contrastarlo però è quello di trovare dei farmaci che impediscono al virus di rilasciare il suo materiale genetico nella cellula o far si che questo frammento di DNA (o RNA) non sia in grado di replicarsi o essere trascritto in proteina.
La nuova molecola scoperta è in grado di bloccare una proteina, la N-miristoriltransferasi, presente nelle cellule umane che protegge il materiale genetico del virus del raffreddore andando a formare il suo capside. Bloccando questa proteina, si è quindi in grado di bloccare il contagio del virus stesso.
I primi passi della ricerca
Questi studi sono ancora agli inizi. I primi risultati sulle cellule umane hanno dato risultati che fanno ben sperare, ma il percorso è ancora lungo. Il prossimo passaggio consiste nella sperimentazione animale della molecola sui topi, per decretarne anche l'efficacia, ma successivamente, se anche questo studio darà esito positivo, si dovrà dimostrare la sicurezza di questo composto sulla salute, cosa che richiederà diversi anni prima di passare alla sperimentazione sugli esseri umani.