Spazio, ultima frontiera. La NASA ha assegnato alla sonda New Horizons un nuovo compito da assolvere: andare alla scoperta di 2014 Mu69, uno dei corpi celesti scoperti nella Fascia di Kuiper. Questa regione dello spazio, situata ai confini del Sistema Solare, è popolata da pianeti nani e asteroidi, in gran parte sconosciuti all'uomo. Sarà così compito della sonda portare a casa informazioni sul nuovo mondo ghiacciato scoperto nel luglio del 2017.
La prima sonda ad aver incontrato Plutone
La New Horizons, la sonda più veloce mai creata dall'uomo, non è nuova a questo genere di esplorazione.
Già nel 2015 questa fu la prima sonda creata dall'uomo a sfrecciare accanto a Plutone ad una velocità di 14 chilometri al secondo, inviando verso casa immagini straordinarie del pianeta e delle sue lune. La missione iniziata nel 2006 non ha deluso le aspettative di chi l'ha finanziata e progettata. La New Horizons, è stata testimone della scoperta di montagne di ghiaccio nel cuore di Plutone, nonché delle foto rappresentanti Idra, una delle sue lune, quasi interamente ricoperte di ghiaccio. A poco più di due anni dallo storico incontro, la sonda ha ricevuto una nuova sfida: raggiungere i confini del sistema solare.
La nuova missione della New Horizons
2014 Mu96 è il misterioso corpo celeste trovato nel luglio 2017 dai ricercatori del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado, guidati da Marc Buie.
La scoperta è stata possibile grazie ad una rete di 24 telescopi di proprietà della NASA situati nella Patagonia argentina, più precisamente nelle regioni di Santa Cruz e Chubut, che hanno registrato la presenza del corpo celeste grazie ad un evento chiamato occultazione, ovvero quando un corpo celeste viene occultato interamente o parzialmente da un altro.
Le fasi di questa nuova missione affidata alla New Horizons sono raccontate da Alan Stern, il responsabile della missione del Southwest Research Institute, coadiuvato dalla responsabile delle operazioni della Johns Hopkins University nel Maryland, Alice Bowman. Il segnale radio lanciato dalla sonda al suo risveglio è arrivato dopo circa 5 ore e 40 minuti poiché questa si trova a più di 6 miliardi di chilometri dal nostro pianeta, rassicurando la NASA sul suo funzionamento.
Nei prossimi due mesi verrà studiata la rotta di avvicinamento al corpo celeste grazie alle immagini ricevute. Successivamente verranno inviati dei segnali contenenti le istruzioni che la sonda dovrà seguire per coprire i 260 milioni di chilometri che la separano dall'obiettivo, che dovrebbe raggiungere nel periodo natalizio, percorrendo una distanza giornaliera di più di un milione di chilometri. La sonda resterà attiva per tutto il 2020, arco di tempo nel quale invierà sulla terra tutti i dati raccolti per completare lo studio sulla Fascia di Kuiper.
"Fino ad arrivare dove nessun uomo è mai giunto prima"