Quante volte si sente parlare di glutine? Oramai tra gli scaffali dei supermercati leggere "gluten-free" è frequente come vedere "senza olio di palma", quasi cominciamo a preoccuparci se non lo troviamo sugli alimenti che acquistiamo. Molti mangiano questi cibi perchè oramai è diventata una moda, non perché abbiano avuto una prescrizione medica. Ma è davvero tutta una psicosi? Se non siamo celiaci, nutrirci di alimenti con glutine è veramente senza rischi per la nostra salute?
I primi dubbi
Circa una decina di anni fa alcuni gastroenterologi iniziarono a riscontrare nella popolazione dei casi di persone non intolleranti che presentavano esattamente gli stessi sintomi quando mangiavano cereali e altri cibi che, normalmente, vengono fortemente sconsigliati ai celiaci.
Si cominciò quindi ad ipotizzare che qualche altra componente del grano, per esempio, potesse causare qualche tipo di reazione allergica molto simile a quella al glutine, e parlarono quindi di NCGS (Sensitività Non Celiaca al Glutine). Alcuni credettero invece potesse essere la fermentazione dei carboidrati nell'intestino a causare rigonfiamenti e, quindi, dolori. Ma cosa significasse esattamente era oscuro anche agli scienziati. Per tale ragione cominciarono ad essere fatti degli studi, che facevano crescere sempre di più l'idea che la NCGS non fosse solamente psicosomatica, ma qualcosa di più, di clinicamente provabile e soprattutto di fisicamente dannoso per la salute, non solo mentalmente.
Molti scienziati hanno cominciato ricerche in questo campo essendo molto scettici, perché un'eccessiva risposta immunitaria alla gliadina (motivo dell'intolleranza al glutine) dovrebbe essere registrabile anche in malattie altre dalla celiachia, come ad esempio NCGS? I risultati degli esperimenti eseguiti su campioni di sangue provenienti da pazienti sani, intolleranti o con questo nuovo tipo di patologia ancora da identificare furono sconvolgenti: si notò effettivamente che, nel sangue dei soggetti del terzo gruppo, era presente una forte risposta immunitaria.
Non era esattamente causata dal glutine, quanto piuttosto dal fatto che alcune molecole di questo complesso proteico non ancora del tutto digerite passavano la parete dell'intestino, interagendo con le cellule del sistema immunitario. Questa eccessiva permeabilità del tubo digerente era provocata da alcune componenti presenti nei cereali.
Una nuova patologia
Si trattava quindi effettivamente di una nuova patologia, mai studiata prima e che giustificava un'intolleranza a cibi contenenti glutine in persone non strettamente celiache. E la teoria della fermentazione dei carboidrati non appariva più così assurda, perché nuove evidenze scientifiche parevano proprio confermare questa tesi.
Al momento lo scetticismo è ancora diffuso, anche se il problema si sta spostando dalla causa di un'intolleranza al come risolverla, perché una dieta contro questa nuova patologia dovrebbe escludere più o meno ogni tipo di carboidrato, il che renderebbe l'alimentazione del paziente in questione meno variegata e, di conseguenza, meno sana. Sarà necessario trovare un bilanciamento tra dieta e salute ed è per questo motivo che la ricerca, anche in questo campo, ha ancora molta strada da fare.