I ritiri alimentari a causa di presunti contagi sembrano non terminare mai. Dopo il richiamo di un tonno surgelato pinne gialle per alta presenza di istamina, ora è toccato ad un prosciutto cotto della Fiorucci, ritirato dai negozi a marchio Coop per un possibile contagio da Listeria monocytogenes.
Il lotto interessato
Il salume targato Fiorucci è stato ritirato dagli scaffali delle aziende Unicoop Tirreno in tutti gli esercizi commerciali del Lazio e della Toscana, e Coop Alleanza 3.0 (Ipercoop Abruzzo di Chieti e Le Zagare e le Ginestre di Catania).
Entrando nel dettaglio, il prosciutto cotto appartiene alla linea "Quanto Basta" della Fiorucci per 2 persone, in confezione da 90 grammi. Il lotto per il quale è scattato il richiamo è L 8278001840 EAN 8007975007395. La scadenza, invece, è del 05/08/2018.
L'allerta è stata lanciata da Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed), il sistema europeo che monitora proprio la sicurezza nel settore alimentare, e che il 5 luglio aveva provveduto a diramare un comunicato che avvisava della presenza nel mercato italiano di una partita di prosciutto cotto presumibilmente contagiata dal batterio della Listeria. C'è da sottolineare, al contempo, che la nota non ha coinvolto solo l'Italia, ma anche altri Paesi quali Francia, Spagna e Monaco, ma fino ad oggi non erano stati ancora comunicati marca e lotto del prodotto.
Sintomi da contagio da Listeria
La Listeriosi è una malattia di tipo infettivo trasmessa in genere tramite gli alimenti e si manifesta rare volte in forma conclamata. L'infezione può provocare meningite, gastroenterite, ascesso celebrale nei casi più gravi e batteriemia nei soggetti immunocompromessi. I soggetti più a rischio sono gli anziani, le donne incinte e i neonati, mentre raramente la malattia colpisce soggetti che non rientrano in queste categorie.
Tra i sintomi ci sono febbre, colicisti, perdita delle funzionalità motorie e peritonite.
Le persone sane che entrano a contatto con la Listeria possono sviluppare una malattia non invasiva i cui sintomi possono essere febbre e diarrea. Le donne in gravidanza che contraggono la malattia possono andare incontro ad aborto spontaneo, a nascite premature o al rischio di trasmettere infezioni al feto.
Solitamente i cibi in cui il batterio può proliferare liberalmente sono i seguenti: formaggi freschi, latte non pastorizzato, insaccati e verdure. Per liberarsi dall'infezione viene prescritta una terapia antibiotica solitamente a base di ampicillina.