Un team di ricercatori statunitensi è riuscito in un “miracolo”: per la prima volta sono stati riattivati alcuni neuroni compromessi da una lesione spinale irreversibile. La riattivazione, coadiuvata da un programma di riabilitazione motoria, ha permesso al paziente paraplegico non solo di ergersi in piedi ma di fare una camminata per una decina di muniti. Il lungo periodo di riabilitazione ha utilizzato metodi tecnologici che consistevano nell'applicazione, nella zona colpita, di un elettrodo collegato a un generatore di impulsi. Il paziente è riuscito a percorrere una distanza di 102 metri equivalente a 331 passi in 16 minuti e senza aiuto.
E' un notevole primato, il recupero della postura eretta e della deambulazione, ed è stato reso pubblico con la pubblicazione su "Nature Medicine" dello studio condotto in Usa da ricercatori delle cliniche Mayo e dell'Università di Los Angeles, in California.
Il paziente paraplegico
Il paziente si chiama Jered Chinnock, ha 29 anni e dopo un incidente in motoslitta ha subito un danno alla colonna vertebrale giudicato irreversibile. Il trauma ha leso le vertebre toraciche causandogli una paraplegia totale che implica la totale assenza di motilità e sensibilità nella parte inferiore del tronco. Chinnock è stato scelto dalle Mayo Clinic come “cavia” per due anni ed è stato sottoposto ad un test che implicava nuove metodiche, ovvero l'impianto ingegneristico neurale.
L'elettrodo è stato impiantato con un intervento chirurgico nella regione epidurale, la porzione esterna del canale intervertebrale che ospita il midollo spinale interessato dal trauma. Poi è stato collegato ad un generatore d’impulsi inserito sotto la cute addominale del paziente, a sua volta collegato in wireless con una consolle gestita dai ricercatori.
I primi risultati
Già l'anno scorso un articolo della rivista della clinica statunitense Mayo ha descritto i primi risultati del test: dopo soli 15 giorni Chinnock riusciva a contrarre alcuni muscoli degli arti inferiori, si manteneva in posizione eretta e faceva qualche passo con l'ausilio di un’imbracatura. Operando sulla regolazione degli impulsi e modificando l'impianto i ricercatori sono riusciti a far usare a Chinnok un tapis roulant in grado di bilanciare la camminata, senza ausili ed imbracature.
A farlo muovere è stato senza dubbio il generatore, senza il quale il giovane tornava ad essere paralizzato, ma l'esperimento è stato più che soddisfacente. Ciò significa che le reti neuronali sottostanti la lesione possono riacquistare la loro funzione ed ora gli studiosi vogliono capire come le cellule si riattivino. Oltre a questo, afferma una delle autrici dello studio, la dottoressa Kristin Zhao, si deve verificare in quali pazienti sia possibile questo tipo di stimolazione: occorrono altre sperimentazioni per capire fino a che punto la riabiltazione motoria interagisca con lo stimolo elettrico così da sviluppare metodiche funzionali per riattivare funzioni motorie perdute dovute a differenti lesioni spinali.