Il regime alimentare ha delle notevoli conseguenze sulla Salute, sia ad un livello fisico che mentale. Molteplici studi hanno dimostrato che un'alimentazione basata su cibi ricchi di grassi saturi, colesterolo e carboidrati porta a reazioni fisiche simili a quelle di un'infiammazione. Il cibo spazzatura, infatti, provoca una reazione di allarme nel corpo e lo porta a rispondere innalzando le difese immunitarie. Il sistema immunitario, cioè, reagisce a una dieta poco salubre come reagirebbe ad un'infiammazione. Le infiammazioni croniche mettono il corpo in un costante stato di allarme e sono correlate a patologie come il cancro, problemi cardiaci e asma.

Quelle persistenti, poi, specie nel cervello, si ritiene possano portare alla morte neurale.

Junk food e depressione: quale correlazione?

Secondo una ricerca della Manchester Metropolitan University, una dieta a base di cibo spazzatura, dolci e carni lavorate, ovvero quei cibi correlati all'insorgenza di infiammazioni nei tessuti, aumenta del 40% la probabilità di sviluppare depressione. I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 11 diversi studi che avevano come oggetto la correlazione tra la depressione e i regimi alimentari poco salutari, ad alto contenuto di grassi e con un basso valore nutrizionale, sia servendosi di dati immediatamente disponibili, sia conducendo studi a lungo termine (in un arco temporale di 13 anni).

I partecipanti, più di 100.000, avevano un'età compresa tra i 16 e i 72 anni, e provenivano dagli USA, dall'Australia e dall'Europa. Tutti gli studi registravano la presenza di depressione e sintomi depressivi grazie a dati provenienti dalle diagnosi mediche, dalle terapie farmacologiche con antidepressivi, dall'auto-osservazione e da questionari riguardanti il regime alimentare adottato.

A tutti i partecipanti veniva assegnato un punteggio circa la propria dieta, a seconda di quanto questa fosse insalubre.

Consumare cibo spazzatura aumenta il rischio di depressione: i risultati degli studi

Dai risultati di tali studi è emerso che le persone che conducevano una dieta a maggior rischio infiammatorio (quindi ricca di grassi saturi e colesterolo) avevano una probabilità maggiore di sviluppare sintomi depressivi.

"Questi risultati hanno un grande potenziale per il trattamento della depressione e potrebbero valere anche per altre malattie come l'Alzheimer, che hanno una componente infiammatoria sottostante. Semplicemente cambiare ciò che mangiamo potrebbe essere un'alternativa più economica agli interventi farmacologici, che hanno spesso effetti collaterali. Serviranno ulteriori studi per confermare l'efficacia della rimodulazione del regime dietetico per il trattamento della depressione", afferma il dottor Steven Bradburn del Centro di Ricerca in Bioscienze di Manchester.

La dieta mediterranea per prevenire le malattie

All'opposto di una dieta poco salutare basata sul consumo di cibo spazzatura, un regime alimentare anti-infiammatorio che contempli un maggior contenuto di fibre, vitamine e grassi insaturi, ha gli effetti opposti e potrebbe essere impiegata nel trattamento della depressione.

La dieta mediterranea, i cui protagonisti sono l'olio d'oliva, la verdura, la frutta, gli ortaggi e il pesce, ponendosi come modello alimentare equilibrato e variegato, può costituire un elemento di difesa e di prevenzione, abbassando il rischio collegato a patologie come diabete, obesità e ipertensione, ma anche a disturbi mentali e cerebrali.