Uno spot di una società privata, in onda anche in prima serata sulle reti RAI e sulle TV commerciali, invita i cittadini a denunciare e richiedere risarcimenti nei casi di presunti errori sanitari avvenuti entro 10 anni. Testimonial dello spot la conduttrice televisiva Enrica Bonaccorti. Ora RAI e Mediaset, dopo le proteste sollevate da più parti, hanno deciso di sospendere cautelativamente la messa in onda dello spot.
Il Servizio Sanitario Nazionale ha bisogno di altro
Da sempre ogni cittadino che ritiene di aver subito un danno da un intervento sanitario, pubblico o privato, ha il diritto di rivolgersi alle autorità per vedersi riconosciuto un risarcimento. Va ricordato che in oltre il 90% dei casi, le denunce per casi di malasanità e richiesta di risarcimento si concludono con un nulla di fatto. Spesso delle società private affiancano i cittadini in queste iniziative. Il problema è che queste società alla fine hanno bisogno di farsi conoscere per avere sempre più “clienti”.
Ma dalla promozione alla sollecitazione il passo è breve e così una di queste società ha deciso di promuovere una campagna pubblicitaria televisiva.
Agli addetti lo spot televisivo “obiettivo risarcimento” è sembrato una sollecitazione rivolta ai cittadini a fare azioni di rivalsa. Anche nei casi non evidenti o non necessari. O che lo stesso cittadino, senza una sollecitazione di questo tipo, non avrebbe immaginato di intraprendere.
La Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) ha indirizzato alla Commissione di vigilanza RAI una nota di protesta invitandola ad adoperarsi per interrompere immediatamente la diffusione di un messaggio di questa natura che all'opinione pubblica arriva come fuorviante e rischioso. Soprattutto attraverso un’Azienda pubblica che così andrebbe a promuovere una campagna contro il Servizio Sanitario Nazionale.
Un fuoco incrociato
Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – network in ambito medico-sanitario – ha annunciato che presenterà una denuncia alla Procura di Roma. Non da meno è Pierlugi Marini, presidente Acoi – associazione chirurghi ospedalieri – che chiede un intervento del ministro della Salute Giulia Grillo.
Ma cosa dice lo spot incriminato? La conduttrice Enrica Bonaccorti, facendo leva sulle sue capacità persuasive, dichiara: "A tutti può capitare di sbagliare, anche agli ospedali. E in questi casi tutti hanno diritto a un giusto risarcimento. Se pensi di aver avuto un danno chiama Obiettivo Risarcimento".
Non ha fatto assolutamente piacere alla conduttrice assistere alle vibranti reazioni sollevate da una categoria a cui si sente molto legata.
Per questo ha già annunciato la sua disponibilità a dare la sua immagine per girare un altro spot, questa volta a difesa degli operatori sanitari e delle loro rivendicazioni.
La RAI aveva programmato 42 passaggi in un arco temporale tra il 26 dicembre e il 5 gennaio, ma il pomeriggio del 28 dicembre ha sottoposto il caso alla valutazione dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) dopo che una petizione popolare aveva raccolto in poche ore ben 20mila adesioni contro lo spot. Nell'attesa è stato sospeso. Anche Mediaset il 30 dicembre ha sospeso lo spot. La ministra Grillo, informata delle sospensione, ha dato il plauso.