Il primo caso descritto in letteratura: una terapia antibiotica altera il microbiota intestinale e ad approfittarne è un fungo, tipo il Saccharomyces cerevisiae, quello del lievito di birra. Questo porta il paziente ad avere una sintomatologia tipica da ubriaco senza che abbia toccato un goccio di alcool. Si tratta pazienti con la sindrome ABS che producono etanolo attraverso una fermentazione dei carboidrati della dieta nell'intestino.

È quanto è successo ad un quarantenne della Carolina del Nord che, fermato da una pattuglia, era risultato ubriaco (0,2% di alcool nel sangue, più del doppio dei limiti di legge). Ma questo signore non aveva bevuto un solo goccio di alcool.

Ancora un caso

Nel 2014 su questo giornale si descriveva il caso di Matthew Hogg, un ragazzo inglese, di Middlesbrough, di trentaquattro anni, che ogni volta che ingeriva cibi a base di zuccheri o amidi si ubriacava! Sin da piccolo, il ragazzo soffriva di una rara malattia, la sindrome della fermentazione intestinale, dall'inglese Auto-brewery Syndrome (ABS).

Questi giorni sui maggiori giornali nazionali viene riportato il caso di un americano 46enne che, fermato dalla polizia in Carolina del Nord, è stato accusato di guida in stato di ebrezza. Ma il signore non aveva bevuto alcol e per questo si era perentoriamente rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro. Portato in ospedale, nel sangue aveva un tasso alcolico dello 0,2%. Due volte e mezzo il limite legale.

I sanitari del Richmond University Medical Center di New York sulle prime non hanno creduto alla versione del signore ma poi, sottoponendolo ad una serie di verifiche, hanno accertato che questo signore era in grado di produrre birra nel suo intestino. I risultati sono stati pubblicati nel mese di agosto sul BMJ Open Gastroenterology, primo autore Fahad Malik.

I primi casi di ABS descritti nella letteratura scientifica sono giapponesi, negli anni '70. Negli anni ’80 arrivarono i primi casi negli Stati Uniti. Ma si trattava di soggetti immunodepressi, stenosi nella sindrome di Crohn, sindrome dell'intestino corto dopo l'intervento chirurgico. Tutti casi dove si instaurava una proliferazione batterica. Quella descritta da F. Malik sembra essere il primo caso di ABS conseguente una terapia antibiotica.

La conseguenza di una terapia antibiotica

Quello che i ricercatori hanno scoperto è che nell'intestino tenue superiore e nel cieco di questo signore si era insediata una colonia di funghi - tra cui il Saccharomyces cerevisiae, quello del lievito di birra, e il Saccharomyces boulardii - che convertiva i carboidrati (zuccheri, amido) presenti nella dieta in etanolo.

Questo era stato osservato mediante un’analisi delle feci.

In pratica, gli alimenti fermentavano e generavano birra. Questa sindrome è nota in clinica, si tratta dell’auto-brewery syndrome (ABS), una malattia rara.

Il profilo di un paziente ABS è del tutto sovrapponibile ad un alcolista: odore di alcol, respiro pesante, sonnolenza, perdita di equilibrio e andatura barcollante. L’unica differenza è il trattamento. Un paziente ABS deve essere trattato con farmaci antifungini, e il microbiota riequilibrato con dei probiotici.

A distanza di un anno e mezzo il paziente è guarito. Adesso conduce una vita normale, compreso una dieta del tutto regolare, compreso i carboidrati.

Ma come si è generato questo caso?

Dopo un’attenta anamnesi i sanitari hanno potuto stabilire che nel lontano 2011 questo signore, in seguito ad un infortunio, aveva preso degli antibiotici. Da quel momento aveva iniziato a manifestare una serie di disturbi tipici di chi esagera con l’alcool come problemi di memoria, offuscamento, depressione, aggressività, ecc. Dopo qualche anno, nel 2014, il signore decise di rivolgersi ai medici che, sulle prime, lo hanno gestito con farmaci antidepressivi o per altri disturbi intestinali, prima di arrivare a stabilire la diagnosi corretta.

La conferma è arrivata monitorando il tasso alcolico nel sangue, prima e dopo un pasto a base di carboidrati. In assenza di ingestione di bevande alcoliche, erano sufficiente i carboidrati della dieta a far innalzare significativamente l'alcolemia.