Ricercatori impegnati in vari centri di ricerca d'avanguardia del nostro Paese, come l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Università di Bologna e il CNR di Roma, hanno identificato i meccanismi che sono alla base di un differente comportamento delle cellule umane, tra uomini e donne, quando vengono sottoposte a condizioni di stress. Le cellule maschili (XY) rispondono attivando un meccanismo di morte programmata (apoptosi) mentre le cellule femminili (XX), sotto stress, attivano un meccanismo di sopravvivenza (autofagia), resistendo alla morte cellulare.

Alla base c’è miR548am-5p, un piccolo frammento di RNA, un microRNA.

Le stress fa più male agli uomini

Un team di ricercatori italiani, di Roma - dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), dell’Università La Sapienza e dell’Università di Tor Vergata e del CNR - insieme a ricercatori di Bologna - sia dell’Università e che dell’Istituto delle Scienze Neurologiche (IRCCS) - hanno identificato gli elementi molecolari alla base del differente comportamento delle cellule, negli uomini e nelle donne, quando vengono sottoposte ad una condizione di stress. In pratica, a parità di condizioni, una cellula maschile (XY) sotto stress attiva l’apoptosi - un meccanismo di morte programmata, mentre una cellule femminile (XX), sotto stress, attiva l’autofagia - un meccanismo di sopravvivenza.

Ci deve essere quindi un qualche meccanismo alla base di questo differente comportamento. I ricercatori hanno ora scoperto che è coinvolto un microRNA (miR548am-5p). Questi piccoli frammenti di RNA, non codificati, sono lunghi da 19 a 25 nucleotidi, a singolo filamento, e regolano l’espressione genica in maniera sequenza-specifica.

I miRNA hanno molteplici funzioni come il controllo del differenziamento, della proliferazione cellulare, dell’apoptosi e del metabolismo dei lipidi. Si stima che arrivano a controllare circa il 30% di tutte le informazioni del genoma umano.

I ricercatori hanno scoperto che il MiR-548am-5p è presente in quantità maggiori nei fibroblasti cutanei primari delle cellule degli uomini (XX) rispetto a quelle delle donne (XY).

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Cell Death and Disease, primi autori Paola Matarrese (ISS) e Paolo Tieri (CNR-RM).

Dimorfismo sessuale

Si definisce "dimorfismo sessuale" (dal greco "due forme") la differenza morfologica fra individui appartenenti alla medesima specie ma di sesso differente. Già in precedenza, altri ricercatori avevano studiato le differenti risposte cellulari dovute proprio al dimorfismo sessuale. In particolare, le reazioni quando venivano sottoposte a condizioni di stress. Era stato anche ipotizzato che questa differente reazione potesse, almeno in parte, essere determinata da una differente espressione, nei due sessi, degli elementi regolatori come i microRNA (miRNA).

Va precisato che non si tratta di una peculiarità solo della specie umana, il dimorfismo sessuale è presente in tutti i vertebrati, determinando le differenze nei tratti comportamentali, morfologici e fisiologici tra i due sessi.

Un libro del 1992 di John Gray, dal titolo “Men Are from Mars, Women Are from Venus” ovvero “Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere” descriveva le differenze esistenti tra i due sessi che si magnificano proprio nei rapporti di coppia. Negli ultimi anni si sta imponendo un nuovo concetto in medicina, la medicina di genere, ovvero che certe patologie possono essere associate al tipo di sesso così come la stessa risposta farmacologica può variare tra uomini e donne.

Infatti, un altro concetto che si sta affermando è quello della terapia di genere, ovvero è sbagliato considerare che tutto quello che funziona nell'uomo debba funzionare altrettanto nella donna, e viceversa. E questo rappresenterà un elemento che non potrà essere ignorato nello sviluppo dei nuovi farmaci.