Altri morti a Wuhan, altri contagiati e l'Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l'allarme: la trasmissione della polmonite virale al di fuori della Cina è lenta, ma potrebbe accelerare ed i 350 casi attuali in una trentina di Paesi potrebbero essere soltanto la punta dell'iceberg. Ci sono casi per ora esigui di contagio tra persone che non sono state né a Wuhan, né in altre zone della Cina. Inquietudine condivisa dalla Gran Bretagna che registra altri casi di persone positive al nuovo coronavirus e parla di minaccia grave ed imminente.
Il caso della nave Diamond Princess
Il Giappone è uno dei Paesi più colpiti: sulla Diamond Princess, la nave da crociera con 3.711 persone a bordo, il focolaio epidemico si allarga. Il numero dei positivi al coronavirus continua a salire, attualmente si contano 135 casi. I 35 italiani a bordo, 25 di equipaggio e 10 passeggeri, stanno bene ma la situazione sulla nave in quarantena comincia ad essere invivibile. Uno dei più grandi scienziati cinesi, scopritore del virus della SARS, sostiene che l'incubazione va da zero a ventiquattro giorni, dieci in più di quanto si pensava fino ad oggi.
La Cina intanto è tornata al lavoro dopo le vacanze di Capodanno ed il Presidente Xi Jinping si mostra per le strade di Pechino sorridente con la mascherina, ormai obbligatoria.
Ma lo si vede dal traffico delle strade e delle metropolitane che la situazione è sempre più difficile da gestire.
In Gran Bretagna otto contagi accertati
Casi raddoppiati da quattro ad otto, uno studio medico chiuso per il sospetto di un contagio. Si allarga così l'allarme in Gran Bretagna per il coronavirus; a preoccupare l'ultimo caso accertato: un uomo che avrebbe contratto il virus durante una conferenza scientifica a Singapore e che poi ha trascorso una settimana di vacanza in una località sciistica sulle Alpi francesi.
Al ritorno si è fatto visitare in un centro medico della sua città, a Brighton. Il paziente ora è in cura nel centro specializzato in malattie infettive, l'ospedale St. Thomas di Londra, mentre lo studio medico è stato chiuso in attesa di accertamenti su alcune persone dello staff. Questi sviluppi hanno indotto il Ministero della Sanità britannico a dichiarare il coronavirus una minaccia grave ed imminente alla Salute pubblica.
Un provvedimento con risvolti anche legali, che consente infatti alle autorità sanitarie di imporre un periodo di quarantena ai soggetti positivi, evitando contatti con l'esterno. Nessuno dei malati britannici sarebbe comunque in pericolo di vita.
Il coronavirus in Italia
I casi accertati di coronavirus nel nostro Paese sono tre: la coppia di cinesi ricoverati in terapia intensiva, la cui prognosi rimane riservata, ed il ricercatore italiano che non ha più la febbre e viene sottoposto a trattamenti antivirali. Un caso sospetto si è registrato ad Olbia, dove si sono aggravate le condizioni dell'uomo con la febbre alta e tosse forte. In attesa dell'esito dei tamponi è stato disposto il trasferimento del paziente nell'ospedale San Francesco di Nuoro, ma fortunatamente i test hanno poi dato esito negativo: si tratterebbe di influenza. Le autorità italiane hanno rafforzato le misure di prevenzione: restano gli scanner termici negli aeroporti ed in caso di necessità sarebbero pronti anche i controlli nelle stazioni ferroviarie.