"Calpesta l'ebreo", "Anna Frank brucia", mettono i brividi le frasi apparse su due scuole di Pomezia. Scritte antisemite proprio nei giorni in cui in quegli istituti si parla di Shoah con le testimonianza dei sopravvissuti. Questa mattina gli studenti del liceo Pascal e dell'Istituto di Largo Brodolini hanno trovato insulti, svastiche e croci celtiche. Per quanto accaduto è stata immediata la denuncia da parte del PD ed ora i carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza alla ricerca dei responsabili.
A parlare è il sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà
"Un gesto assolutamente da condannare e che ci obbliga come Istituzione a lavorare in maniera ancora più ferma e decisa su una consapevolezza da diffondere all'interno delle nostre comunità".
Dura condanna da parte della Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina: "Vergognoso quello che è successo", scrive sui social, aggiungendo "lo considero un attacco alla scuola e al suo ruolo educativo. Sono già in contatto con i dirigenti scolastici. Razzismo e antisemitismo non entreranno MAI a scuola".
"Non ci lasceremo intimidire" avverte la Presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, "ma serve intervenire, non basta più una risposta culturale - aggiungendo su Twitter - Non sono loro a calpestare l’ebreo, saremo noi a vincere con la forza di questo abbraccio".
Questo è il liceo dove sono state ritrovate delle scritte antisemite a Pomezia. Lo stesso dove eravamo stati con Sami Modiano e dove torneremo per altre iniziative con i ragazzi. Non sono loro a calpestare l’ebreo, saremo noi a vincere con la forza di questo abbraccio. pic.twitter.com/dvvKczk7rW
— Ruth Dureghello (@dureghello) February 12, 2020
La protesta degli studenti
Gli studenti hanno immediatamente protestato con degli striscioni, accanto alle scritte antisemite Il fascismo non esiste e non esistono razze.
Anche Claudia Ceccarelli, insegnante di italiano presso il liceo Pascal ha preso parte alla protesta indossando un cartello con la scritta "Io sono ebrea", aggiungendo "ma anche nera, omosessuale, disabile, dissidente."
Nelle ultime settimane sempre più episodi di questo tipo
Intanto, a Mondovì una svastica è stata scoperta dietro al municipio, è la seconda volta che accade: due settimane fa era comparsa una scritta antisemita sulla porta di casa del figlio di Lidia Beccaria Rolfi, partigiana deportata nel campo di concentramento nazista di Ravensbruck.
Si tratta di scritte che prendono di mira ebrei o figli di partigiani. Dalle ultime settimane si sono moltiplicati episodi di questo genere in varie parti d'Italia.
Il giornalista Marcello Segre qualche settimana fa ha trovato sulla porta di casa la scritta "JUDE" con tanto di Stella di David. Sempre a Torino, Maria Bigliani, figlia di una coraggiosa staffetta partigiana, Ines Ghiron, è stata vittima di scritta antisemite, fra le quali "crepa sporca ebrea", che non ha cancellato affinché restino come testimonianza.