Sono servire ben 46 partite al Livorno per festeggiare il ritorno in Serie A dopo tre anni di purgatorio. Una stagione partita il 23 agosto 2012 con molti dubbi e poche certezze e terminata ieri sera con il tripudio amaranto all'Armando Picchi: 42 le gare di regular season, che hanno prodotto ben 80 punti (3° posto) frutto di 23 vittorie, 11 pareggi e solo 8 sconfitte.

Ben 42 i punti conquistati tra le mura amiche, 38 quelli ottenuti lontano dall'Ardenza con 3 soli k.o. esterni (record stagionale). 77 i gol fatti (secondo miglior attacco, meglio ha fatto solo il Sassuolo con 78 reti), 47 quelli subiti (quarta miglior difesa assieme al Bari); dei 77 gol realizzati, ben 60 sono stati messi a segno dagli attaccanti (Paulinho 20, Belingheri 14, Siligardi 13 e Dionisi 13).

Numeri ottimi, eccellenti, che però non sono bastati a Luci e compagni oltre ai distacchi abissali nei confronti delle rivali: +7 sull'Empoli, +16 sul Novara, +18 sul Brescia. Si è dovuto così ricorrere ai playoff, in cui tuttavia il Livorno ha confermato se mai ce ne fosse stato bisogno di meritare il salto di categoria. Due pareggi per 1-1 nelle semifinali con il Brescia e un pari (1-1) e una vittoria, quella di ieri per 1-0, nelle finali con l'Empoli hanno messo la parola fine sulla questione promozione (altri 3 gol per Paulinho, che chiude a quota 23, e la rete di Duncan decisiva nella finale di andata ad Empoli).

Grande risultato per Davide Nicola, che al primo anno in Serie B centra subito il massimo traguardo possibile; terza promozione in A in 14 anni di presidenza per Aldo Spinelli dopo quelle ottenute nel 2004 (allenatore Mazzarri) e nel 2009 (allenatore Ruotolo, che subentrò prima dei playoff ad Acori).