Non è la maglia gialla del Tour de France, quella conquistata un anno fa a Sheffield e difesa fino a Parigi. Ma al Giro del Delfinato, tradizionale antipasto del Tour, si è rivisto finalmente un grande Vincenzo Nibali. Il capitano della Astana si è preso la maglia gialla con una tappa tutta corsa all'attacco. E pensare che ieri era sembrato quasi fuori dalla corsa nel primo arrivo in montagna proposto dalla gara francese. A 3 km dall'arrivo Nibali si era defilato e staccato senza neanche provare a resistere, in maniera talmente plateale da suscitare un po' di perplessità.

Tutto per procedere con i programmi di preparazione studiati a tavolino in prospettiva Tour de France senza impegnarsi per cercare il risultato, una condotta di gara da ragioniere che non a tutti è piaciuta.

Nibali, 120 km all'attacco

Oggi è stato un Vincenzo Nibali completamente diverso, tutto cuore e fantasia, quello che piace alla gente, che ha entusiasmato ma stava piano piano perdendo. Nibali è partito all'attacco dopo una sessantina di km, quando ne mancavano ancora 120 all'arrivo. E' stato poi raggiunto da Alejandro Valverde, Tony Martin, Alberto Rui Costa, Tony Gallopin. Tutti corridori di primissimo piano, con cui ha condotta una fuga magistrale sotto la pioggia e scavalcando tre salite. 

Nel finale Vincenzo Nibali ha provato anche a vincere la tappa dopo aver tirato più di tutti per tenere alto il vantaggio della fuga.

Se ne è andato sulla salita finale verso l'arrivo di Villars de Lans, ma l'ex iridato Rui Costa ha saputo soffrire e gestirsi, gli è tornato sotto e negli ultimi 200 metri l'ha passato andando a vincere. Ma per Nibali è arrivata la gloria della maglia gialla, visti gli oltre due minuti di ritardo con cui l'ormai ex leader Van Garderen è arrivato al traguardo in compagnia anche di Chris Froome. 

Il Delfinato in mano a Nibali?

Ora Vincenzo Nibali guida il Delfinato con 29'' di vantaggio su Rui Costa, 30'' su Valverde e 35'' su Adam Yates.

Van Garderen e Froome sono precipitati a 42'' e 1'21''.  Al termine del Delfinato mancano ancora due tappe dure, quella di domani, sabato 13 giugno, con l'arrivo in salita di Saint Gervais Mont Blanc, e quella di domenica su un percorso più veloce ma sempre con arrivo in salita a Modane Valfrejus. La corsa resta apertissima e incerta: nessuna squadra e nessun corridore ha dato l'impressione di poter tenere in mano la corsa ed avere una decisa superiorità in montagna.

Nibali è in una buona situazione, ma ribaltamenti di fronte e sorprese sono all'ordine del giorno, anche pensando a quante energie ha speso oggi il campione siciliano. E forse potrebbe essere proprio il corridore meno noto tra i primi, il giovane Yates che in salita va molto forte, ad avere le chance migliori.