Tadej Pogacar ha vissuto a casa del suo main sponsor l'ultimo atto di una stagione memorabile, forse irripetibile e unica nella storia del ciclismo. Ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, il fenomeno sloveno ha partecipato alla riunione in cui la squadra ha celebrato la chiusura di questo magico 2024. Tra eventi con gli sponsor, realizzazione di materiale promozionale e altre attività, i corridori hanno dedicato parte del tempo anche agli incontri con i media, e naturalmente Pogacar è stato richiestissimo in tal senso. Il campione sloveno ha rilasciato un'interessante intervista al giornale francese Le Figaro, in cui ha parlato dei sospetti di doping che, pur senza nessuna prova, si rincorrono ad ogni sua prestazione eclatante.

"No, onestamente non capisco questi sospetti di doping" ha risposto Pogacar.

'Forse tra qualche generazione la gente si dimenticherà del passato'

La stagione di Tadej Pogacar è stata talmente clamorosa da aver risvegliato i sospetti di doping che di tanto in tanto tornano a ricordare il passato del mondo del Ciclismo. Il fenomeno sloveno ha sbaragliato il campo un po' ovunque, con fughe inarrestabili che hanno rimandato al ciclismo d'altri tempi.

A fine stagione, a metà ottobre, anche una voce autorevole come quella del direttore del Tour de France Christian Prudhomme, è sembrata mostrare un po' di scetticismo sulle prestazioni stellari di Pogacar. "Considerato il passato non troppo lontano del ciclismo, i dubbi sono legittimi.

Io non ho una risposta, vedo che ha delle prestazioni impressionanti in tutte le corse. I controlli esistono, abbiamo lottato affinché fossero indipendenti, questo è tutto quello che posso dire" ha dichiarato Prudhomme in un'intervista a La Depeche du Midi.

Le Figaro ha chiesto a Tadej Pogacar se comprenda la legittimità dei sospetti sulle sue prestazioni.

"No, onestamente non capisco i sospetti di doping", ha risposto il numero uno del ciclismo mondiale, che ha invitato gli appassionati a dimenticare l'epoca degli anni novanta-duemila, ancora accostata alla radiazione di Lance Armstrong. "Secondo il mio modesto parere, il ciclismo ha sofferto molto in quegli anni. Non c'era fiducia e spetta a noi corridori recuperarla, ma non c'è molto che possiamo fare .

Facciamo solo le nostre gare e speriamo che la gente inizi a crederci. Forse, tra qualche generazione la gente si dimenticherà del passato, di Armstrong, e volterà pagina", ha risposto Pogacar.

Per Pogacar probabile Tour-Vuelta nel 2025

Dopo l'appuntamento di Abu Dhabi, Tadej Pogacar ha finalmente potuto prendersi un periodo di vacanza. Il campione è volato alle Seychelles per riposare e fare il pieno di energie psicofisiche in vista del 2025. Il programma di corse sarà scritto e ufficializzato nelle prossime settimane, nei primi incontri della UAE Emirates, ma Pogacar ha già parlato delle linee guida del progetto.

Nella prima parte della stagione è previsto il ritorno allo UAE Tour, la corsa dello sponsor, e un calendario più fitto e ricco nelle classiche primaverili, sacrificate lo scorso anno per preparare il Giro d'Italia.

Pogacar ha annunciato il ritorno al Giro delle Fiandre e alle altre classiche fiamminghe, e non mancherà l'assalto alla Milano Sanremo, che ancora gli manca, e alla Liegi. Il Campione del Mondo correrà il Tour de France e dovrebbe puntare anche alla Vuelta Espana, per completare la tripla corona, per poi cercare di difendere la maglia iridata in Ruanda.