A Valencia ha avuto epilogo una delle stagioni più combattute degli ultimi anni di MotoGP. Come tutti ormai sapranno il titolo è andato allo spagnolo Lorenzo, vincitore dell'ultimo gran premio della stagione davanti ai connazionali Marquez e Pedrosa. Due settimane e mezzo di fuoco, dalle dichiarazioni di Valentino in Malaysia, al trionfo del rivale Lorenzo a Valencia, hanno messo sotto i riflettori il finale di stagione della MotoGp.
Tante le voci che si sono susseguite in tutto il mondo, da campioni di altre discipline a fan dell'ultima ora hanno detto la loro. C'è chi ha sostenuto la versione di Valentino, altri invece lo hanno accusato di aver solo scaldato gli animi. Giunti però all'epilogo, vediamo di analizzare le ultime puntate di questa vicenda che potrebbe portare strascichi anche nella prossima stagione.
Tra "patadas" e "biscottoni" spagnoli, qual è la verità?
Il contatto tra Vale e Marquez a Sepang è stato uno degli eventi più discussi, non solo in Italia e Spagna, delle ultime settimane. Alcune delle voci più autorevoli e imparziali sono sicuramente quelle dei direttori di gara, che analizzando telemetria e immagini si sono fatti precise opinioni, quali sono state le loro impressioni sulla vicenda?
A comunicarcele al termine del weekend malese fu Mike Webb, direttore di corsa della Moto GP. Queste le sue parole: "La Direzione Gara ha imposto tre punti penalità a Valentino Rossi: è andato deliberatamente largo in curva, cercando di portare l’altro pilota fuori traiettoria, si tratta quindi di guida irresponsabile".
L'olandese ha poi inoltre ammesso: "Non abbiamo evidenze di un calcio di Valentino nei confronti di Marquez. Le colpe sono comunque di entrambi i piloti. Nonostante Marquez sostenga il contrario, pensiamo abbia deliberatamente cercato di rallentare il ritmo di Valentino. Comunque, qualsiasi siano le nostre opinioni riguardo la sportività di questo comportamento, Marc non ha violato alcuna regola". Colpevolezza per Rossi quindi secondo la Direzione Gara, ma anche sospetti di una condotta antisportiva del pilota Honda.
Sospetti che hanno accompagnato i piloti fino in terra spagnola, per poi essere in parte avvalorati nel dopo gara dallo stesso Lorenzo, il quale ha pubblicamente ringraziato i connazionali per "non aver tentato sorpassi", capendo "quanto fosse importante il mondiale" che si stava giocando.
Per Rossi solo un'altra conferma dell'evocativo "biscottone" tra spagnoli. Quale sia la verità, probabilmente non la sapremo mai, con un po' di malizia si potrebbe comunque pensare ci sia un'altra chiave di lettura possibile riguardo l'intera vicenda. Marquez ha aiutato Lorenzo o ha semplicemente cercato di favorire sé stesso? Lo spagnolo potrebbe aver fatto un "investimento per il suo futuro", cercando di favorire il pilota con meno titoli in bacheca, puntando sul fatto che i 5 mondiali del connazionale siano certamente alla sua portata, mentre diverso sarebbe stato il discorso con un Valentino in doppia cifra con 10 titoli in bacheca.
Il mondiale Vale l'ha però perso in casa
Al di là di voci e sospetti, Valentino il mondiale l'aveva in mano: secondo alcune autorevoli opinioni il passo falso Rossi lo ha fatto denunciando i suoi sospetti alla vigilia del weekend a Sepang, inimicandosi definitivamente Marquez. Il vero "imperdonabile" errore del 'dottore' però risale a ben prima, più precisamente all'ultima gara corsa in casa a Misano. Rossi uscì dal GP romagnolo rimpinguando il bottino di punti che lo separavano dal rivale Lorenzo, caduto nel corso di una gara caratterizzata da un meteo piuttosto sfavorevole per le due ruote. Il centauro di Tavullia però fini solo al 5° posto, ritardando troppo il rientro ai box per il cambio moto e lasciando per strada importanti punti che, col senno di poi, gli avrebbero permesso di portare a casa il suo decimo mondiale. Un errore che, al di là dei "complotti", veri o falsi che siano, gli è davvero costato un mondiale.