Come Giano bifronte: da un lato il volto positivo e solare, quello del circuito del Mugello che si è visto rinnovare dalla Fia la licenza di grado 1, che dà l'abilità ad ospitare qualsiasi gara motoristica; dall'altro il volto oscuro di Monza, che ancora una volta è finita al centro delle polemiche e il cui rinnovo con Bernie Ecclestone sembra essersi nuovamente allontanato. Quella riguardante la pista toscana è indubbiamente un'ottima notizia: la licenza rilasciata anche per quest'anno dalla Federazione Internazionale dell'Automobile, fa sì che sul circuito si possano svolgere tutte le gare inerenti il mondo del motori.

Naturalmente è previsto il Gran Premio della MotoGp e delle altre classi, appuntamento classico per il settore delle due ruote, ma il Mugello Circuit Paolo Poli piace molto ai piloti del Circus.

Infatti, nel maggio del 2012 la pista della Toscana ospitò le monoposto della Formula 1 per una serie di test eccezionali, poiché si svolsero nel corso della stagione. I vari piloti rimasero a dir poco soddisfatti delle caratteristiche e dalle qualità del tracciato, e in molti auspicarono che un giorno potesse esserci un Gran Premio proprio al Paolo Poli. Tra questi, si fece notare soprattutto Mark Webber, allora driver della Red Bull, il quale senza nascondersi dichiarò apertamente che preferiva effettuare 10 giri all'asciutto al Mugello, piuttosto che "1.000 intorno alla pista di Abu Dhabi".

Per il momento, Bernie Ecclestone non ha intenzione di promuovere ufficialmente alla Formula 1 il tracciato italiano, ma la consueta querelle intorno al Gp d'Italia a Monza potrebbe aprire nuovi scenari per il futuro.

Ecclestone - Monza, nuova rottura: futuro in bilico

L'accordo tra il massimo esponente della Formula 1 e i vertici dell'Autodromo nazionale di Monza scade nel 2016.

Si sta portando avanti una trattativa lunga ed estenuante per il rinnovo, che non risparmia colpi di scena, critiche e polemiche. Se lo scorso settembre Roberto Maroni e Matteo Renzi avevano assicurato sulla conferma in calendario del GP d'Italia, gli ultimi sviluppi della vicenda non fanno altre che alimentare dubbi ed incertezze.

Ecclestone, infatti, ha fermato qualsiasi trattativa, perché poco propenso a trattare con la Sias, la società che ha in gestione l'autodromo lombardo. Nonostante l'intervento del presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani che, in base alla Legge di Stabilità 2016 aveva reperito dei fondi per il rinnovo dell'accordo con il Circus, sono emersi nuovi problemi, con l'imprenditore britannico che al momento ha liquidato il tutto affermando: "Questione all'italiana, si mettano d'accordo loro".

Allo stato attuale delle cose, la copertura finanziaria garantita dall'ACI è pari al 70% della somma richiesta da Ecclestone. Tuttavia, non si tratta solo di un problema economico, poiché il patron della Formula 1 pare non abbia alcuna intenzione di sedersi al tavolo delle trattative con i vertici Sias, sui quali pesa una messa in liquidazione.

Dunque, l'85enne ex pilota inglese vorrebbe dapprima un cambiamento totale all'interno della Società che gestisce la pista di Monza, e poi sarebbe pronto a riaprire il discorso.

Nel frattempo, qualora Monza dovesse chiudere i battenti, si fa strada l'ipotesi di uno spostamento del GP d'Italia in quel di Imola, oppure di un'alternanza tra l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari e quello lombardo, come accade in Germania tra Hockenheim e il Nurburgring. Ma l'entusiasmo dei piloti verso il Mugello e l'ennesima conferma della piena idoneità ad ospitare i bolidi della Formula 1, non esclude un ennesimo, clamoroso colpo di scena nella vicenda.