Tanta noia nella terza tappa del Tour de France, percorsa per cinque ore a velocità turistica, e poi un finale mozzafiato con uno sprint da brividi. Mark Cavendish ha firmato la seconda vittoria su due volate, mettendo un altro mattone sulla riconquista di sprinter numero uno al mondo. Cavendish ha infilato con il colpo di reni un Andrè Greipel che sembrava lanciato verso il successo, mentre Kittel non è riuscito a districarsi nel finale.

Tour de France, una tappa di trasferimento

La terza tappa del Tour de France, su un percorso quasi interamente pianeggiante, è scivolata via lentamente.

Al primo km è partito all’attacco il francese Armindo Fonseca (Fortuneo) e nessuno ha avuto la volontà di seguirlo. Così il buon Fonseca si è ritrovato davanti tutto solo ed ha proceduto a rilento, con il gruppo ben felice di adeguarsi e passare una giornata in tutta tranquillità. Ad una novantina di km dall’arrivo Thomas Voeckler (Direct Energy) ha interrotto il sonno del gruppo partendo alla rincorsa di Fonseca, ben presto raggiunto. I due hanno via via aumentato l’andatura, ma il plotone non ha certo sofferto e ad una decina di km dall’arrivo è andato a raggiungerli.

Cavendish bis, Kittel si perde

Dopo cinque ore di niente, il finale è stato elettrizzante. I treni dei velocisti si sono dati battaglia e la Etixx è uscita clamorosamente sconfitta.

Tony Martin e compagni hanno perso il loro velocista e non sono riusciti a riorganizzarsi, cosicchè Kittel non ha di fatto preso parte al vero e proprio sprint. Henderson e Renshaw hanno guidato la volata per Greipel e Cavendish, con il tedesco che è riuscito a lanciarsi in testa seguito dal britannico. La progressione di Greipel è stata violenta, ma Cavendish è riuscito a mettere la freccia per affiancarlo e con uno spettacolare e prodigioso colpo di reni ha beffato il rivale proprio sulla riga d’arrivo.

Il terzo posto è stato per Coquard, davanti a Sagan che ha mantenuto la sua maglia gialla. Per Cavendish è la vittoria numero 28 al Tour de France, stesso numero di Bernard Hinault: davanti resta solo la leggenda di Eddy Merckx.