Al peggio, come si sa, non c’è mai limite. A confermarcelo, in maniera grottesca, è una bruttissima storia che arriva da Roma, dove attraverso un post di dubbio gusto, comparso insieme alla foto di Bonucci con il figlio Matteo in braccio, un tifoso, o presunto tale, non ha certo mostrato il suo lato umano.

La malattia del piccolo Matteo

A fine luglio, come lo stesso Leonardo Bonucci ha confermato, il figlioMatteo è stato operato d’urgenza per una patologia acuta, la cui natura è rimasta ignota per ovvi motivi di privacy. Tutto il mondo dello sport si è stretto intorno a Leonardo Bonucci e alla sua famiglia, ed anche le tifoserie, storicamente rivali della vecchia signora, hanno dato grande prova di maturità e civiltà, stringendosi tutti insieme attraverso un ideale grande e forte abbraccio nei confronti della famiglia Bonucci durante queste settimane di angoscia.

"Matteo sta alla grande"

Finalmente, dopo alcune settimane di apprensione, proprio papà Leonardo, ai microfoni di Sky, prima della gara serale di sabato vinta per 2 – 1 dalla Juventus contro l’Udinese, aveva rassicurato tutti, dichiarando: “Mio figlio Matteo sta alla grande, e questa sera mia moglie lo porterà allo stadio.”

Il post che fa venire la pelle d'oca

Qualcuno, mostrando una rivalità che di sportivo non ha proprio nulla, ha sicuramente perso un’ottima occasione per tacere, e ha scritto, in un post su di una pagina diFacebook, riservata ai tifosi, una frase che fa rabbrividire, corredata dalla foto di papà Leonardo con il piccolo Matteo in braccio: “Il figlio di Bonucci va al Verano (si tratta di uno dei cimiteri di Roma ndc): quando perdere le finali è troppo mainstream e allora provi a perdere anche tuo figlio.” La finale a cui si riferisce l’autore del post è quella persa dalla Juventus nel 2015 contro il Barcellona.

Si tratta di un post che non ha certo bisogno di ulteriori commenti, tanto eloquente, quanto conturbante. L’autore di questo gesto assolutamente deprecabile, sarebbe un ragazzo di Roma; come, purtroppo, sono assolutamente esecrabili le minacce di vendetta , da parte di coloro i quali sarebbero risaliti all’identità del tizio, e che ora promettono di fargliela pagare. La violenza non va perpetrata né giustificata in nessuna situazione. Nemmeno di fronte a tanta mancanza di tatto e sensibilità, giusto per usare una perifrasi.