Sul veloce di Basilea, Marin Cilic vince il suo sedicesimo titolo nel principale circuito professionistico, primo della serie ATP World Tour 500. In finale ha ritrovato quel Kei Nishikori che gli fece da comparsa, poco più di due anni orsono, durante i suoi quindici minuti warholiani a Flashing Meadows, quando si coronò campione dell’ultimo slam dell’anno solare.
Primo set a senso unico, secondo sul filo del rasoio
In effetti, il primo set è sembrata la continuazione di quello strano match, come se i due fossero rimasti congelati per circa ottocento giorni: il giapponese non trova nessuna contromisura al servizio del discepolo di Goran Ivanisevic e cede il proprio, senza opporre alcuna resistenza, nel quarto e nel sesto game. Altra musica nel secondo set, quando l’imperatore di Matsue si ricorda di essere il numero 5 al mondo e mantiene tutti i turni di servizio traballando solo nel primo (quando concede tre palle break), nel settimo e nel nono game e arrivando addirittura a rispondere per ben tre volte con la possibilità di allungare l’incontro al terzo.
In tutte e tre le circostanze fallisce più con la testa che con il braccio, spedendo ripetutamente la palla una quindicina di centimetri sotto il nastro. Il tie-break è un’altalena di mini-break, dove la qualità tennistica si nasconde tra i drappi del centrale di Basilea e i fantasmi dell’idolo di casa Roger Federer (che in molti aspettavano per un possibile canto del cigno nostrano) e lascia spazio alla tensione e all’ansia, in altre parole al sempre presente drammatico “braccino”, tanto che per chiuderla c’è bisogno di un doppio fallo del nipponico, che firma la resa e va a chiudere il sipario.
Occhi puntati al BNP Paribas Master di Parigi, nono e ultimo 1000 dell'anno
Entrambi i finalisti torneranno in campo da domani, martedì, in quel di Parigi per l’ultimo Master 1000 della stagione; Nishikori ha già staccato il biglietto per le Finals di Londra, mentre Cilic deve lottare con un’agguerrita concorrenza per assicurarsi l’ultimo posto a disposizione, ma ha nel mirino la finale di Davis contro l’Argentina, in programma durante l’ultimo fine settimana di novembre all’Arena di Zagabria, dove, davanti al pubblico amico, cercherà con i compagni di bissare lo storico successo ottenuto nel 2005.