Dopo due mondiali sostanzialmente mai in discussione e dominati di fatto da Lewis hamilton, finalmente quest'anno si arriva all'ultimo appuntamento della stagione con tutto ancora in bilico. Almeno per quanto riguarda il titolo piloti, visto che quello costruttori è stato vinto per il terzo anno consecutivo da una Mercedes assolutamente inavvicinabile dalle altre monoposto.

Nico Rosberg vs Lewis Hamilton

Un duello che cominciò nei campionati Kart ed è proseguito fino alla Formula 1 e che ad Abu Dhabi raggiungerà la sua sublimazione.Una sfida all'ultimo sangue che riporta alla memoria una serie di gran premi di chiusura degli ultimi anni. Il gran premio di Abu Dhabi infatti ha il sapore dei grandi duelli degli ultimi trent'anni, dove i mondiali si decidevano spesso all'ultimo gran premio.

Come a fine anni 80 e primi 90, dove Senna e Prost si scambiavano colpi proibiti a 300 km/h orari alternandosi negli albi d'oro. O come nel 2007 dove con un finale pazzesco ed inaspettato Raikkonen beffò i litiganti in casa McLaren Hamilton ed Alonso.

Fino al mondiale 2010 dove prima dell'ultimo appuntamento erano matematicamente in lizza per il titolo addirittura quattro piloti: Vettel, Alonso, Webber ed Hamilton si giocarono il titolo, con il primo dei successivi quattro trionfi del tedesco ora in Ferrari.

Hamilton ad un passo dalla leggenda

La pressione pare essere tutta sul biondo figlio d'arte, che mai come stavolta sembra essere vicino all'alloro più importante. Il primo match point in Brasile si è risolto con un nulla di fatto. Hamilton il suo posto tra le leggende della Formula 1 ormai se lo è già assicurato ed un'eventuale sconfitta non andrebbe a macchiare una carriera già splendida. Senza contare che ammesso e non concesso che la superiorità della Mercedes proseguirà anche nei prossimi anni, non appare una follia il suo inseguimento agli immortali di questo sport.

Se non ai sette mondiali di Schumacher, almeno ai quattro di Prost e ai cinque di Fangio.

Rosberg invece sembra trovarsi davanti al più classico dei "It's now or never", con pressioni che trascendono gomme e motori e che vanno a sconfinare nella sfera più intima e personale del pilota tedesco. Sì perché quale figlio non desidera emulare se non superare il proprio padre? Un'eventuale vittoria porterebbe infatti in casa Rosberg il secondo mondiale della famiglia. Papà Keke trionfò nel 1982 alla guida della Williams.

Ad oggi l'unica famiglia capace di tanto è quella degli Hill, con i due campionati vinti da Graham negli anni 60 e quello conquistato da Damon nel 1996. A prescindere dal risultato finale difficilmente Nico Rosberg dimenticherà questo week end per il resto della sua vita.

Per quanto riguarda l'eterna domanda di tutti gli sport motoristici, ovvero se conti di più il mezzo o il pilota, giova citare una frase del grande Niki Lauda, (nemmeno a farlo apposta oggi presidente non esecutivo della Mercedes), che una volta rispose: "Il pilota migliore è quello che guidando il mezzo migliore commette meno errori".

Ecco, almeno per quest'anno la definizione dell'austriaco sembra essere coniata ad'arte per Nico Rosberg, che è apparso più concreto del rivale. Ma queste sono mere opinioni. Ora la parola va alla pista.