E' stato decisivo l'errore di Dybala dagli undici metri nella finale di Supercoppa col Milan che si è giocata a Doha in Qatar venerdì 23 dicembre. Più che un errore del calciatore argentino bisogna dare merito però alla grande parata di Donnarumma:Dybala ha angolato la sua conclusione, ma il portiere rossonero è scattato come una molla riuscendo a deviarne il tiro. Il rigore segnato da Pasalic ha chiuso la gara con la vittoria dei rossoneri.

Come accade in questi casi, tutte le croci sono state date addosso a Paulo Dybala. Allegri a caldo ha criticato aspramente Dybala su Twitter affermando che l'argentino in quei 60 minuti avrebbe potuto essere determinante e non lo è stato, pur avendone avuto l'occasione. Tuttavia il calciatore argentino ha più di una attenuante e non meriterebbe di finire sulla graticola.

Dybala: le critiche sono motivate?

Intanto l'argentino a causa di un infortunio ha saltato ben 8 gare nel mese di novembre. Nei 60 minuti che gli ha concesso Allegri nella finale di Supercoppa, la Joia non è riuscito ad inserirsi bene con Higuain e Mandzukic e nel secondo tempo supplementare ha sbagliato un'occasione d'oro.

Pesa ovviamente l'errore dal dischetto che ha spianato la vittoria dei rossoneri. Tuttavia va anche detto che un giocatore non può giudicarsi da una sola prestazione, tanto più che era reduce da un infortunio. La Juve nel nuovo anno non può fare ameno di ripartire dal recupero di Dybala, elemento che nella scorsa stagione si è rivelato fondamentale nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri. Ricordiamo poi che l'argentino ha appena 23 anni e quindi presenta ancora molti margini di miglioramento.

A proposito delle critiche che gli sono piovute addosso, è stato lo stesso Dybala a rispondere, riportando una frase di Michael Jordan. Così ha scritto l'attaccante bianconero su Instagram: "Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera.

Ho perso quasi 300 partite. 26 volte mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente del'ultimo secondo e ho sbagliato. Ho fallito più e più e piu volte nella mia vita. E' per questo che ho avuto successo".

Insomma citando una canzone molto nota di De Gregori si potrebbe parafrasare: "Paulo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore...".