Non è solo lo sport professionistico a dover fare i conti con la piaga del doping. È ancora più assurda, e forse diffusa, la pratica di usare prodotti proibiti tra gli sportivi amatoriali. L’ultima folle storia di Doping tra gli atleti della domenica arriva dalla Sicilia. A nove mesi dalla Granfondo di Scicli tre cicloamatori siciliani sono stati denunciati per doping a seguito delle indagini condotte dai Nas di Ragusa.

L’assurdità del doping tra gli amatori

L’ottava edizione della Granfondo ciclistica di Scicli si è svolta nella cittadina siciliana domenica 6 marzo, ormai più di nove mesi fa.

È una delle tante gare amatoriali che si corrono su e giù per l’Italia in ogni fine settimana, richiamando un popolo di ciclisti molto variegato. Insieme ai veri pedalatori per diletto ci sono infatti degli atleti che si preparano quasi come dei professionisti, con delle società forti e organizzate alle spalle che puntano al risultato, ai premi e alla visibilità che ne deriva. La visione estremizzata delle gare cicloamatoriali è una delle ragioni che porta all’uso di doping in questo contesto, senza nascondere poi che anche chi non ha prestazioni particolarmente atletiche può ricorrere all’aiuto proibito, alimentando un mercato sommerso in cui girano milioni.

Nove mesi dopo la Granfondo di Scicli è arrivata la notizia che tre cicloamatori, due siracusani e un ragusano, che hanno partecipato alla gara sono stati denunciati per l’assunzione di prodotti dopanti.

I tre sono risultati positivi ai controlli condotti dai Nas di Ragusa, anche se le sostanze riscontrate non sono state rese note. È solo l’ultima di una lunghissima serie di scandali per il mondo delle Granfondo e delle gare amatoriali in genere, non certo solo nel Ciclismo. Basti pensare che un’inchiesta di Repubblica ha stimato in 500 milioni di euro il valore del mercato del doping in Italia e in 89 milioni le dosi di prodotti dopanti sequestrate dai Nas negli ultimi 10 anni tra sportivi, palestre e farmacie clandestine. Dati che debbono far riflettere per cercare di tornare ad una visione più pulita e sana dello sport amatoriale.