fabio aru ha coronato una giornata da sogno al Campionato Italiano di Ciclismo. Lo scalatore sardo della Astana ha sbaragliato la concorrenza facendo il vuoto sulla salita della Serra e volando negli ultimi chilometri tra discesa e pianura per andare a conquistare la sua prima maglia tricolore. Una prova di grande spessore tecnico, quella di Aru, nella quale traspare anche un episodio struggente. Il campione sardo ha svelato un aneddoto legato a Michele Scarponi, l’amico e compagno di squadra scomparso in un tragico incidente stradale un paio di mesi fa.

Aru: ‘Più difficile di quanto sembrasse’

Era uno dei suoi sogni, e Fabio Aru l’ha vissuto e afferrato sulle strade del Piemonte. Il campione della Astana voleva fortemente la maglia tricolore. La condizione dimostrata al Delfinato e il percorso impegnativo con le quattro scalate alla salita della Serra gli hanno offerto la situazione ideale per centrare l’obiettivo. La Astana ha fatto lavorare con giudizio i suoi pochi uomini, aprendo poi con Dario Cataldo la strada all’affondo vincente di Fabio Aru sull’ultimo passaggio dalla salita.

Il campione sardo ha dimostrato di avere una marcia in più in salita. Nessuno è riuscito a resistere al suo attacco e la fuga è stata coronata dal successo sul traguardo di Ivrea.

Diego Ulissi ha battuto Rinaldo Nocentini e gli altri reduci del gruppetto inseguitore per le altre piazze sul podio. “Quando ho visto la salita in allenamento ho cominciato a pensarci davvero” ha rivelato Fabio Aru nelle dichiarazioni del dopo corsa raccolte da "piemontetricolore.it", sito ufficiale dell’evento. “Il percorso poteva sembra facile, ma la salita era veramente dura” ha analizzato il campione sardo.

La maglia di Michele

Fabio Aru andrà quindi al Tour de France con la maglia tricolore, o almeno con uno sprazzo di bianco, rosso e verde a intromettersi nel celeste Astana, proprio come Nibali in quell’indimenticabile estate di tre anni fa conclusa dal siciliano con la maglia gialla. Ma al di là degli aspetti tecnici e delle scaramanzie, Aru ha legato questa vittoria tricolore soprattutto ad un episodio inedito.

“Quando eravamo ad allenarci a Sierra Nevada io e Scarponi ci siamo scambiati una maglia, perché io avevo l’XS e volevo provare la S”, ha rivelato Aru. “Non l’ho mai detto a nessuno ma da quando ho ricominciato a correre porto la maglia di Michele”, ha confidato ancora il campione sardo dedicando la vittoria ai figli e alla moglie dell’amico scomparso.