La bella prova al recente Giro del Delfinato ha rilanciato in maniera anche inattesa le ambizioni di Fabio Aru per il prossimo Tour de France. Dopo aver rinunciato al Giro d’Italia per un infortunio ed essere rimasto lontano dal Ciclismo per tre mesi, il campione della Astana si è subito ripresentato ad altissimi livelli. Quando mancano ormai meno di dieci giorni alla partenza per la Francia, Aru ha raccontato in un'intervista concessa al Corriere della Sera ambizioni e sogni, intrecciandoli con episodi del passato più o meno recente, dal viaggio al Tour con i genitori fino al recente Giro vissuto da spettatore.

Aru: ‘Quello che è successo a Dumoulin è capitato anche a me’

La stagione 2017 di fabio aru ha avuto una svolta sportivamente drammatica il 10 aprile, quando una caduta in allenamento gli ha procurato un infortunio al ginocchio. Il corridore sardo è però riuscito velocemente ad assorbire la delusione riprogrammandosi su un nuovo obiettivo, il Tour de France. “Sono soddisfatto per come ho gestito un momento difficile” ha raccontato Aru, che dopo una visita dal professor Combi che gli ha chiuso le porte per il Giro d’Italia ha subito reagito.

“Il giorno dopo l’ho passato a fare fisioterapia in palestra, l’angoscia era finita, avevo un nuovo obiettivo” ha spiegato Aru, che ha così vissuto il Giro d’Italia da spettatore.

Il campione sardo si è mostrato molto colpito da quanto successo a Tom Dumoulin nella tappa dello Stelvio, quella famosa fermata per un bisogno fisiologico che ha rischiato di far perdere la maglia rosa al corridore olandese. “Ho sofferto per lui, mi era successa la stessa cosa al Mondiale under 23 di Offida, doversi fermare e vedere il gruppo scappare via è un incubo, in diretta tv ancora peggio” ha confidato Aru.

Al Tour de France con un sogno

Ora per Fabio Aru c’è da vivere un Tour de France con rinnovato entusiasmo dopo la convincente prova del Giro del Delfinato. Aru ha ricordato quella fantastica esperienza vissuta da ragazzino al Tour 2003, quando i genitori lo portarono in macchina dietro alla corsa per tre settimane. E poi l’esordio dello scorso anno, la caccia al podio bruscamente interrotta dalla crisi di Morzine, una giornata difficile da cui il campione è uscito fortificato.

"Una crisi terribile, ma ho spostato più avanti i limiti della sofferenza e questo mi servirà” ha spiegato Aru, che spera di arrivare all’appuntamento con il Tour, al via il primo luglio da Dusseldorf, passando da un altro momento speciale. “La maglia tricolore è un sogno e indossarla al Tour sarebbe bellissimo” ha concluso il campione della Astana che domenica prossima, 25 giugno, darà l’assalto alla maglia di Campione d’Italia sul percorso di Ivrea.