A tre settimane dalla presentazione ufficiale del percorso del Giro d’Italia 2018 i giochi per la scelta delle tappe sembravano già fatti. Invece RCS Sport potrebbe essere costretta a rivedere i suoi piani, cambiando anche il valore tecnico della prima parte della corsa. La prima settimana potrebbe uscire molto alleggerita dalle modifiche che si profilano e questo potrebbe anche servire all'organizzazione per richiamare alcuni big stranieri, interessati a correre il Giro d’Italia ma senza sfiancarsi troppo fin dalle tappe iniziali.

Giro, la Puglia dopo Israele?

Il disegno della prima parte del Giro d’Italia 2018 sembrava ben definito con le tre tappe in Israele, il giorno di riposo e la tripletta di frazioni in Sicilia da concludere con l’arrivo sull’Etna, primo traguardo in quota della corsa rosa proprio come nella passata edizione. I risultati delle elezioni amministrative siciliane hanno però cambiato le carte in tavola, giacché l’organizzazione del Giro aveva concluso l’accordo con il precedente governo di centrosinistra. La vittoria di Nello Musumeci, candidato del centrodestra, ha rimesso in discussione il progetto delle tre tappe in Sicilia.

Non è infatti chiaro se il nuovo governatore vorrà mantenere gli impegni presi dal suo predecessore. Nei prossimi giorni la situazione dovrà essere chiarita velocemente, visto che la data della presentazione ufficiale del percorso è il 29 novembre e nel caso le tappe siciliane dovessero saltare bisognerà studiare un piano B per sostituirle. In questo malaugurato caso potrebbe spuntare la Puglia ad ospitare la ripartenza dall’Italia dopo le tappe in Israele.

Un Giro più leggero

Il cambio di percorso darebbe alla prima parte di Giro una cifra tecnica molto diversa. In Puglia la corsa affronterebbe un tracciato più semplice rispetto alle nervose tappe siciliane con l’arrivo in salita dell’Etna. Il primo arrivo in quota diventerebbe così Montevergine di Mercogliano, la salita irpina già vista molte volte al Giro e che mai ha fatto selezione.

La prima parte della corsa diventerebbe così davvero molto leggera e questo potrebbe tornare utile all’organizzazione per invogliare qualche big straniero a venire al Giro d’Italia. Il primo nome che viene in mente è quello di Chris Froome, che RCS potrebbe convincere a provare la corsa rosa aggiustando almeno in parte il percorso sulle sue misure.