Sebastian Vettel commette un errore e getta via un Gran Premio di Germania fino a quel momento dominato, Lewis Hamilton completa una rimonta da grande campione ma, nel corso della gara, taglia la linea di demarcazione posta all'ingresso dei box per tornare in pista, non incorre in alcuna sanzione, e la vittoria gli viene confermata. Due situazioni differenti che, però, potrebbero avere un certo peso nella lotta per la conquista del mondiale piloti 2018 di Formula 1. Soprattutto stanno facendo discutere le motivazioni dei commissari della FIA che, di fatto, hanno "punito" il pilota britannico con una semplice reprimenda.
Tutto comincia al 52° giro, quando Vettel perde per un attimo (fatale) il controllo della sua Ferrari, uscendo di pista alla Sachskurve e dicendo addio ai suoi sogni di gloria. In quel frangente, complice anche una pioggia ad intermittenza che stava bagnando alcuni tratti del circuito di Hockenheim, si è generato un po' di caos in pista: per recuperare in piena sicurezza la monoposto numero 5, si decide di far entrare la Safety Car e, come di consueto, parte il valzer dei pit-stop ai box. Tra i piloti interessati al cambio gomme strategico c'è anche Lewis Hamilton che, dopo aver montato le ultrasoft al termine della 42^ tornata, viene richiamato dal suo ingegnere di pista.
Il campione britannico, però, non è pienamente convinto che quella sia la mossa giusta, perché ha notato che Kimi Raikkonen non è rientrato (effettuerà il pit-stop nel giro successivo, errore strategico della Ferrari), e a questo punto avvisa il team.
Ed ecco, dunque, che mentre la Mercedes numero 44 si avvia nella corsia dei box, arriva il contrordine via radio: "Stay out!", che costringe il pilota inglese a tagliare la corsia di demarcazione tra la pista e i box, a salire sull'erba e a tornare sul tracciato in piena corsa.
Al termine del Gran Premio di Germania, con la vittoria ormai in tasca, Hamilton ha commentato ironicamente l'accaduto, definendolo "il secondo e mezzo più confuso".
Tuttavia, tenendo conto di quanto verificatosi successivamente, sembra proprio che la confusione abbia regnato soprattutto tra i commissari di gara.
Nessuna penalità per Hamilton: le motivazioni della FIA
Volente o nolente, Lewis Hamilton ha tagliato la linea bianca che divide l'ingresso ai box dal tracciato, dunque intorno alle 18:15 è stato convocato dalla direzione gara, mentre la decisione finale è giunta soltanto verso le 19:30.
Quando tutti credevano che sarebbe arrivata una qualche penalità per il pilota della Mercedes, si è appreso invece che era stato semplicemente redarguito, ma ciò che lascia perplessi sono le motivazioni addotte dai commissari di gara per spiegare la conclusione della vicenda.
Procedendo per ordine, la presunta violazione contestata a Hamilton è quella relativa all'articolo 4d presente nel Capitolo IV dell'Appendice L del Codice Sportivo Internazionale della FIA. Traducendolo dall'inglese, questo prevede che, tranne per cause di forza maggiore "è proibito attraversare la linea che divide la corsia d'ingresso e la pista, in qualsiasi direzione, da parte di una macchina che sta entrando in pitlane".
Dunque, leggendo la norma, non possono non venire in mente proprio le immagini della Mercedes numero 44 che, a Hockenheim, fa una manovra proprio di questo tipo.
Del resto, la direzione gara non ha affatto negato che ci sia stata una violazione (altrimenti avrebbero dovuto sconfessare il regolamento), ma nonostante ciò non c'è stata alcuna penalità in secondi per Lewis Hamilton. I motivi - come spiegato anche dal Corriere dello Sport - sono essenzialmente tre e sono ufficiali: innanzitutto, la scuderia e il pilota hanno riconosciuto "candidamente" di aver commesso una leggerezza e di essersi trovati in uno stato di confusione. Inoltre la regola è stata infranta in regime di Safety Car, e infine non è stato arrecato alcun danno ad altri piloti.
Chi segue la Formula 1 non può non notare che si tratta di motivazioni a dir poco discutibili e opinabili. Innanzitutto, risulta inspiegabile che basti riconoscere di aver sbagliato "candidamente" o per confusione per non incappare in una sanzione, altrimenti tanti altri driver e team avrebbero potuto evitare, fino ad oggi, di andare incontro a delle penalità. Invece, per quanto concerne la Safety Car, non risulta che esistano delle norme scritte che permettano ai piloti di non tener conto di alcune regole, ma anche qualora ciò fosse consentito, sarebbe il caso di spiegare quali sarebbero queste regole su cui poter "sorvolare". Infine, se è vero che la manovra di Hamilton non ha arrecato alcun danno, è pur vero che l'articolo 4d prevede la violazione "a prescindere" da questa circostanza.
È lo stesso metro adottato per gli unsafe release quando, ad esempio, viene montato male uno pneumatico: anche se non succede nulla di spiacevole, si va incontro ad una sanzione proprio perché si è andata a creare una situazione potenzialmente pericolosa.
Insomma, pur riconoscendo la grande impresa sportiva di Lewis Hamilton che, partito dalla 14^ posizione è riuscito ad agguantare una vittoria spettacolare al Gran Premio di Germania approfittando dell'errore del rivale Vettel, resta l'amaro in bocca per quel taglio di linea di demarcazione della pit-lane, ma soprattutto per le spiegazioni fornite dai commissari della FIA. A questo punto, ci si augura che anche in futuro, quando arriveranno altri errori, si tenga conto dell'eventualità che il pilota e la scuderia in questione possano averli commessi "candidamente".