Andy Schleck è uno dei grandi talenti non pienamente compiuti del Ciclismo. Il corridore lussemburghese si era rivelato giovanissimo, arrivando secondo al Giro d’Italia ad appena 22 anni e confermando poi tutto il suo talento al Tour de France e nelle classiche delle Ardenne. La sua carriera però è precipitata presto: l’ultima stagione ad altissimi livelli è stata quella del 2011, a soli 26 anni, con una spettacolare vittoria sul Galibier dopo una lunga fuga solitaria e la maglia gialla poi ceduta a Cadel Evans nella crono finale. Da lì Schleck non è più ripartito, tra cadute, problemi fisici e psicologici, fino alla decisione di abbandonare nel 2014.

Schleck: ‘Ora una vita normale’

In questi quattro anni Andy Schleck si è costruito una nuova vita in cui ha ritrovato quell’equilibrio che sembrava aver smarrito nelle ultime stagioni da ciclista. L’ex campione lussemburghese ha aperto un negozio di biciclette ma resta impegnato anche nel mondo del professionismo: “Conduco una vita normale, con i miei figli e mia moglie”, ha raccontato Schleck in un’intervista a CyclismActu.

“Sono ancora molto presente nel ciclismo da quando sono presidente del Giro del Lussemburgo, sono anche ambasciatore di Skoda al Tour de France ed ho il negozio di bici da tre anni a questa parte. Sto anche provando a pedalare un po’, mi piace ancora molto lo sport e il ciclismo”, ha continuato l’ex corridore, che ora sta facendo i conti con le difficoltà del ciclismo attuale nelle vesti di presidente del Giro del Lussemburgo.

“Abbiamo sofferto un po’ con le squadre perché il calendario è affollato con Delfinato, Svizzera e le Hammer Series. Non abbiamo avuto squadre World Tour, ma la corsa è stata interessante, vedo un’evoluzione positiva”, ha spiegato Andy Schleck.

‘Una bella carriera’

Guardando indietro l’ex campione lussemburghese ha delle sensazioni contrastanti.

Ha vissuto una carriera con dei grandi successi, il Tour de France, seppure a tavolino, una Liegi, altri podi e tappe nei grandi giri, ma con l’impressione forte di aver lasciato un lavoro da finire.

“Non ho rimpianti, ho fatto una bella carriera, mi sono fermato un po’ troppo presto, non avevo ancora finito”, ha raccontato Schleck, che ha spiegato di avere ancora molte amicizie tra gli ex colleghi.

“Di tanto in tanto ci sentiamo con Cancellara, è un amico. Jens Voigt viene spesso in Lussemburgo e io vado a casa sua. Ho ancora molti contatti con i corridori che stanno ancora correndo, specialmente nella Trek. Nella mia carriera ho incontrato non solo dei compagni di squadra ma degli amici per la vita e mi piace rimanere in contatto”, ha dichiarato Schleck.