Pierre Gasly non sarà più un pilota della Red Bull Aston Martin per questa stagione. Con un comunicato pubblicato sull'account ufficiale della Red Bull, la scuderia anglo-austriaca rende nota la sua decisione di sostituire il pilota transalpino con il poco più giovane rookie thailandese Alexander Albon, il quale sarà chiamato al compito di far meglio del suo predecessore e di non sfigurare (eccessivamente) nel confronto col suo futuro compagno di squadra Max Verstappen.
Nei rimanenti nove Gran Premi prima della fine del mondiale 2019 sarà deciso il futuro di entrambi i piloti, poiché se il rendimento di Albon non sarà paragonabile a quello finora mostrato da Gasly, non è detto che il driver francese non possa essere ripescato per un sedile della casa-madre nel prossimo campionato; anche perché al momento il confronto fra i due piloti in termini meramente statistici vede in vantaggio Gasly che nei 12 gran premi fin qui disputati è riuscito a raccogliere 55 punti (a fronte dei 136 di Verstappen, ottenuti a parità di mezzo...), mentre il suo diretto concorrente ne ha racimolati appena 16 (però bisogna tener presente l'evidente differenza di prestazione delle monoposto).
Scambio interno? Nessuna novità
La Red Bull non è sicuramente nuova a manovre di questo genere, basti pensare allo scambio di sedile fra Kvyat e Verstappen nel 2016 che portò il precoce ma talentuoso asso olandese in prima squadra con contemporanea retrocessione del russo per via del suo disastroso inizio di stagione, caratterizzato da un ritiro e da due scontri con Vettel in due circuiti successivi, fra cui quello casalingo di Sochi. Da lì in poi Kvyat, che adesso sta ottenendo risultati più che discreti alla sua seconda esperienza con la scuderia ex-Minardi, visse un periodo di profonda crisi sportiva che lo vide essere prima sostituito verso la conclusione del campionato 2017 dal neozelandese Brandon Heartley, poi lasciato appiedato dalla Toro Rosso e infine reclutato dalla Ferrari come pilota collaudatore.
Insomma, non esattamente un buon precedente per l'appena declassato Pierre Gasly.
Il verdetto alla pista
Nelle prossime gare di questo mondiale ci attenderà indubbiamente un interessante confronto a distanza (o in pista, se ce ne sarà l'occasione) fra Gasly e Albon che certamente non si risparmieranno per dimostrare al patron della Red Bull, Helmut Marko, chi dei due si meriterà il sedile della Red Bull 2020. Appuntamento quindi ai restanti nove GP (a cominciare da Spa-Franconchamps in programma domenica 1 settembre) che decideranno l'esisto della sfida fra i due giovani prodotti del vivaio Red Bull e la loro futura destinazione.