Tra allenamenti indoor e calendari da riprogrammare anche il mondo del Ciclismo si sta interrogando sul futuro oltre l’emergenza mondiale del virus. Il CT della nazionale azzurra Davide Cassani ha parlato a TMW Radio di come si stanno preparando i ciclisti professionisti in questo periodo di isolamento e di incertezza, ma anche del possibile recupero del Giro d’Italia. L’ex corridore romagnolo è convinto che la corsa rosa possa essere riproposta nell'ultima parte di questa stagione e simboleggiare la rinascita del paese.
Davide Cassani apre alle corse senza tifosi
Con l’impossibilità di uscire in allenamento anche i ciclisti professionisti si sono dovuti adeguare alle pedalate indoor sui rulli. Anche per i campioni però serve rimodulare durata e impegno dello sforzo, rendendo l’allenamento più breve rispetto a quello tradizionale su strada. “Si allenano sui rulli, due o tre ore di allenamento quotidiano simulando la corsa su strada” ha confermato il CT della nazionale Davide Cassani spiegando anche che prima della ripresa dell’attività agonistica sarà comunque necessario un periodo di preparazione su strada.
Il tecnico azzurro ha parlato anche della possibilità di un ritorno alle gare a porte chiuse, un’opzione che il Tour de France sta studiando per non vedere annullata la propria corsa.
Cassani si è detto favorevole a questa prospettiva del tutto particolare in uno sport come il ciclismo che vive in mezzo alle strade e alla gente. “Stiamo vivendo un anno talmente eccezionale che se dovesse essere questa la condizione per ripartire, si deve fare” ha commentato il tecnico romagnolo.
'Il Giro in qualsiasi mese'
L’altro tema su cui si interroga il mondo del ciclismo è quello del destino delle corse che sono state annullate. Alcune, come il Giro di Romandia, hanno già dato appuntamento al prossimo anno, ma molte altre sperano che la situazione permetta un recupero nella seconda parte della stagione. Tra queste ci sono anche le classiche monumento, dalla Sanremo alla Liegi passando per la Roubaix, e naturalmente il Giro d’Italia.
RCS Sport, la società organizzatrice della corsa rosa, aveva ipotizzato la data fortemente simbolica del 2 giugno come nuova partenza, ma l’idea appare quasi impossibile da realizzare. “Difficilmente si potrà correre a giugno, siamo ancora in salita e non sappiamo dov’è la cima” ha commentato Cassani usando una metafora ciclistica per definire la difficile situazione del paese. Il tecnico azzurro è però convinto che la corsa rosa potrà essere recuperata più avanti. “A me andrebbe bene in qualsiasi mese” ha dichiarato Cassani, “Si potrebbe fare ad ottobre. Si potrebbe partire dalla Sicilia e tornare su abbracciando tutta l’Italia, perché il Giro è una festa popolare” ha concluso il tecnico romagnolo.