La Parigi-Nizza si è conclusa con un’altra tappa combattuta e spettacolare sul traguardo in salita di Valdeblore La Colmiane. A firmare il successo di giornata è stato Nairo Quintana, che ha confermato una volta di più la sua piena rinascita in questa stagione. Il colombiano ha staccato tutti a quattro chilometri dall’arrivo, così come era già successo nelle scorse settimane negli arrivi in salita del Tour Provence e dell’Haut Var. Maximilian Schachmann ha difeso la maglia gialla da un attacco di Tiesj Benoot conquistando così la classifica finale di questa Parigi-Nizza che ha visto salire sul podio con loro anche il giovane colombiano Higuita.

Vincenzo Nibali ha concluso al quarto posto della classifica generale dopo un’altra prestazione convincente nella tappa odierna.

Parigi-Nizza, Alaphilippe subito in fuga

L’ultima tappa della Parigi-Nizza ha portato i pochi corridori rimasti in gara, solo una sessantina quelli arrivati al traguardo tra non partiti e ritirati, allo scontro più atteso di questa settimana di corsa. L’arrivo era infatti fissato sulla salita di Valdeblore La Colmiane, un’ascesa di ben sedici chilometri anche se con pendenze piuttosto pedalabili e regolari sul 6%.

La corsa si è subito accesa con una fuga in cui si sono inseriti anche corridori di peso come Alberto Bettiol (EF), Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e soprattutto Julian Alaphilippe (Deceuninck Quickstep). Il campione francese ha pedalato in maglia gialla virtuale nelle fasi centrali della tappa, ma la Bora del leader della classifica generale Maximilian Schachmann si è ben organizzata guidando il gruppo a buon ritmo e trovando anche l’alleanza della Arkea di Quintana, interessato al successo di tappa.

La fuga non è così riuscita a decollare e si è presentata all’imbocco della salita con solo un minuto di vantaggio. De Gendt ha capito di dover rischiare subito il tutto per tutto ed ha accelerato l’andatura restando da solo al comando, mentre Alaphilippe è stato in breve ripreso e staccato dal gruppo, ennesima dimostrazione di una condizione non ancora al top per il francese.

Quintana da solo verso la vittoria

Pur contando su un vantaggio minimo De Gendt ha sognato il successo, resistendo per la prima metà della salita senza perdere terreno rispetto al gruppo. La Trek Segafredo di Nibali ha poi impresso un ritmo più sostenuto con Elissonde e Porte, ma di questa bella azione di squadra si è avvantaggiato Nairo Quintana. Lo scalatore colombiano è partito deciso all’attacco quando mancavano quattro chilometri alla vetta ed è riuscito subito a fare il vuoto rispetto al gruppetto degli uomini di classifica ridotto ad una decina di corridori.

Quintana, rigenerato in questo avvio di stagione dopo il passaggio dalla Movistar alla Arkea, ha in breve raggiunto e superato De Gendt involandosi verso il successo.

Nel gruppo della maglia gialla si son susseguiti gli scatti di Nibali, Higuita e Pinot, ma Schachmann si è difeso egregiamente in agilità e contando sul vantaggio già accumulato in classifica. Ormai all’ultimo chilometro Benoot è riuscito a sganciarsi ma senza avere più lo spazio per riaprire la lotta per la vittoria finale. Il belga ha conquistato un bel secondo posto dietro a Quintana con una decina di secondi di vantaggio su Pinot, Higuita, Nibali e Schachmann.

La classifica finale di questa Parigi-Nizza ha così visto il successo di Schachmann, leader dalla prima all’ultima tappa, con Benoot a 18’’, Higuita a 59’’ e Nibali ai piedi del podio a 1’16’’ davanti a Pinot.

Quintana ha chiuso al sesto posto a causa del ritardo accumulato nella seconda tappa caratterizzata dal forte vento, ma con questo successo di tappa ha dato il segnale più importante della corsa in prospettiva futura.