Alessandro Petacchi è un un ciclista che di successi in carriera se ne intende visto che ne ha ottenuti 179. In una lunga intervista a Tuttobiciweb, l'ex campione ligure ha raccontato le proprie sensazioni su questa anomala stagione del ciclismo.

Petacchi ha sottolineato che si sta vivendo una situazione surreale, che nessuno avrebbe mai voluto vivere, inoltre ha detto di immaginarsi una ripresa delle attività caotica, ma anche di non vedere particolari problemi per il Giro d'Italia che quest'anno si correrà nel mese di ottobre.

Petacchi sulla ripartenza: 'Spero di sbagliare ma temo che qualcuno pagherà per il lungo stop'

Petacchi sull'avvio delle attività ormai imminente, dice di immaginarsi "una ripresa di stagione caotica". Tutti vorranno dare subito il massimo. Per l'ex campione, soprattutto i ciclisti che sono in scadenza di contratto vorranno fare di tutto per farsi notare visto che non avranno, come gli altri anni, molte corse per farlo. Ci sono tante corse in contemporanea e Petacchi intravede il rischio che ci possano essere degli infortuni anche in vista della stagione seguente. "Credo - sostiene - che ci sarà chi pagherà dazio al lungo stop".

Naturalmente, sottolineando che spera vivamente di sbagliare la previsione.

Sul nuovo calendario stilato Petacchi sostiene che dopo mesi così difficili è fondamentale ripartire. Ed è basilare essere riusciti a mettere in calendario le corse più importanti come, ad esempio, il Tour de France, che Petacchi definisce la vetrina principale del Ciclismo. L'ex corridore afferma di essere consapevole che non sarà facile subito cimentarsi con competizioni molto dure come la Milano-Sanremo e il Giro di Lombardia, che saranno ancora più complesse senza un adeguato rodaggio.

Alessandro Petacchi: 'Ricollocazione del Giro in autunno scelta non sbagliata'

Alessandro Petacchi del Giro d'Italia ha una certa esperienza visto che, in carriera, ha collezionato ben 22 successi parziali di tappa e non pare preoccupato per la nuova collocazione a ottobre della corsa rosa: "Il Giro a ottobre non penso sia un grosso problema".

E aggiunge che, negli ultimi tempi, ottobre non è mai stato un mese particolarmente freddo nel nostro Paese, mentre maggio è stato spesso molto piovoso. Definisce quindi la ricollocazione in quella data una scelta non errata, ma occorrerà vedere come reagiranno i corridori arrivando al Giro senza avere nelle gambe tutte le corse che generalmente si fanno in una stagione normale.

Secondo l'ex ciclista: "Negli anni ho notato che molti ciclisti durante l’ultima settimana di un 'grande Giro' sono riusciti a tirare fuori il meglio di sé, ma venivano da una preparazione diversa rispetto a quest’anno. Non so se in questa stagione si ripeterà la stessa cosa".