La corsa in linea dei professionisti che ieri, domenica 15 settembre, ha fatto calare il sipario sugli Europei di Ciclismo di Hasselt, ha proposto un'intensa sfida tra le nazionali interessate alla volata generale e i campioni che hanno cercato una soluzione individuale. Belgio e soprattutto Italia hanno lavorato per portare allo sprint Merlier, Philipsen e Milan, mentre tra gli animatori della corsa sono stati particolarmente intraprendenti Mads Pedersen e Mathieu Van der Poel. Il danese e l'olandese hanno cercato di approfittare della parte più tecnica del percorso, quella con i passaggi sul circuito del Limburgo, ma la rincorsa, orchestrata principalmente dagli azzurri, non ha lasciato loro nessuna possibilità.

"Ho reso la corsa difficile, ma l'Italia alla fine ha recuperato. C'era da aspettarselo, con quel blocco così forte" ha commentato Mathieu Van der Poel.

Van der Poel: 'Non avevo delle gambe super'

La nazionale olandese ha scelto una strategia a due punte per gli Europei di ciclismo di Hasselt. Da una parte il giovane sprinter Olav Kooj, dall'altra l'iridato Mathieu Van der Poel per la sua solita, spettacolare corsa d'attacco. Il corridore belga è entrato in azione a più riprese sui brevi tratti di pavè e strappi del circuito del Limburgo e alla fine è riuscito ad inserirsi in una fuga comprendente anche Laporte e Pedersen. "Ho reso la corsa difficile, ma l'Italia alla fine è riuscita a recuperare" ha commentato il Campione del Mondo, che però non aveva delle aspettative particolari e immaginava un arrivo in volata.

"C'era da aspettarselo, l'Italia aveva un blocco forte. Una possibilità c'era, ma devo dire che anche io non avevo delle gambe proprio super" ha aggiunto.

Il campione olandese ha detto che la strategia preparata a tavolino è stata ben eseguita, anche se nel finale la squadra non è riuscita ad organizzarsi al meglio per pilotare Kooj.

"La nostra tattica era quella di avere sempre qualcuno al comando, in modo da non dover lavorare dietro. Abbiamo fatto un buon lavoro. Il finale è stato frenetico, come previsto visto quel lungo rettilineo e il vento contrario. Ero dietro a Kooj, insieme a Mike Teunissen, volevamo superarlo, ma non ci siamo riusciti. Ce lo siamo perso.

Avremmo potuto aiutarlo meglio, ma è stato un arrivo caotico" ha ammesso Van der Poel.

Pedersen: 'Ho finito bene e ne sono felice'

Van der Poel ha trovato un valido alleato in Mads Pedersen nei suoi attacchi, ma anche il danese si è dovuto arrendere all'impossibilità di evitare uno sprint generale su un percorso così veloce. "Abbiamo fatto il possibile per rendere la corsa dura e rendere difficile il compito ai velocisti. Alla fine ho concluso bene, è qualcosa di cui sono felice" ha raccontato Pedersen, che dopo le tante energie spese si è buttato comunque nello sprint arrivando sesto.

"Siamo andati all'attacco con un gruppetto forte, abbiamo collaborato bene, ma sapevamo che Belgio e Italia avrebbero chiuso non avendo nessuno in fuga" ha commentato Pedersen.