Il gruppo dei giovani fenomeni che sta prendendo possesso del Ciclismo professionistico sta per accogliere a tutti gli effetti un nuovo campioncino. Alla sua prima esperienza in una classica monumento, il 21enne Tom Pidcock, astro nascente del ciclismo britannico, si è inserito con grande autorevolezza nella corsa al successo nella Milano-Sanremo vinta da Jasper Stuyven.

Il corridore della Ineos, plurititolato nelle categorie giovanili tra strada e ciclocross, è stato tra i più attivi nel finale della Classicissima di primavera, dimostrando di avere non solo il talento, ma anche la resistenza e la personalità del predestinato.

Tom Pidcock: 'Soddisfatto, ma voglio di più'

La Ineos si è impegnata a fondo con tutti i suoi uomini in questa Milano-Sanremo, cercando di dettare un ritmo sostenuto sia sulla Cipressa che sul Poggio per i leader designati Michal Kwiatkowski (già vincitore quattro anni fa) e Tom Pidcock. Per entrambi l'imperativo era quello di eliminare i velocisti rendendo la corsa più selettiva con il lavoro della squadra, per poi poter piazzare un colpo nel finale. Anche Filippo Ganna è stato impiegato nel ruolo di gregario di lusso: l'iridato a cronometro ha preso in testa la salita del Poggio imponendo un passo molto forte per lasciare poi spazio ai capitani. Nonostante fosse al debutto in una classica monumento, Pidcock si è rivelato più incisivo dell'esperto Kwiatkowski.

Il giovane britannico si è inserito senza paura nella bagarre che si è scatenata nell'ultima parte della salita, cercando poi di forzare l'andatura in discesa, ma senza riuscire ad avvantaggiarsi. Il corridore della Ineos era nelle posizioni di testa anche quando è partito all'attacco Jasper Stuyven, il momento decisivo della corsa, ma non ha seguito il belga, finendo poi al quindicesimo posto nello sprint finale.

"La squadra ha corso molto bene per me e per Kwiatkowski, siamo riusciti a rimanere davanti sul Poggio", ha commentato Pidcock al termine della corsa, dicendosi pienamente soddisfatto e perfino sorpreso di essersi potuto giocare il successo nel finale. "Era la mia prima classica monumento, in realtà non avrei neanche dovuto esserci nel finale.

Mi sentivo davvero bene, sono soddisfatto, ma voglio di più. Ho imparato molto, la squadra ha corso bene e sono contento", ha aggiunto il 21enne britannico.

'Settimana difficile'

Pidcock ha poi raccontato la sua picchiata dal Poggio, quando ha preso il comando delle operazioni nel gruppo dei più forti. "Ho pensato di provare un attacco in discesa per vedere se mi lasciavano un po' di spazio, ma non sapevo neanche dove stavo andando.

Non ha funzionato. Nel complesso però sono contento, è un buon risultato in vista delle classiche monumento", ha dichiarato Pidcock che allo sprint ha concluso al 15° posto nelle retrovie del gruppo dei migliori.

Il giovane corridore della Ineos ha spiegato di essere arrivato a questa Milano-Sanremo con qualche dubbio a causa dei problemi fisici vissuti ultimamente. "È stata una settimana difficile, ho avuto una leggera tendinite al ginocchio che ha complicato le cose anche mentalmente. Non ho potuto fare il programma di allenamento che volevo, non sono arrivato qui con una preparazione perfetta, ma penso di essere stato abbastanza bravo", ha concluso Pidcock.

Ganna replica alle critiche

Nel dopo corsa, sulla Milano-Sanremo del Team Ineos si è creata qualche polemica da parte dei media italiani, a causa del ruolo di gregario assegnato a Filippo Ganna.

Il corridore piemontese ha voluto rispondere a questi commenti un po' superficiali, spiegando i motivi delle scelte strategiche fatte dalla sua squadra. "Sono passati tre giorni da quando è finita la Tirreno-Adriatico, ho avuto l'influenza e la tattica per la Milano-Sanremo è stata decisa di conseguenza. Non fate tutti i direttori sportivi", ha dichiarato Ganna.