La Milano – Sanremo si conferma la più indecifrabile delle classiche monumento. Dalla straordinaria attesa per il confronto diretto tra i tre fenomeni delle classiche, Alaphilippe, Van Aert e Van der Poel, è emerso invece a sorpresa Jasper Stuyven, uno dei tanti uomini inseriti nella lunga lista degli outsider della vigilia.
La corsa è arrivata senza sussulti al Poggio, dove Alaphilippe e Van Aert non sono riusciti a fare la differenza, marcati da un sorprendente Caleb Ewan. Stuyven ha poi trovato l’attimo vincente alla fine della discesa, quando ha approfittato di un rallentamento per andarsene.
Il belga è stato raggiunto da Kragh Andersen, ne ha sfruttato il lavoro e poi è andato a vincere resistendo per pochi metri alla rincorsa del gruppo.
"Jasper #Stuyven conquista via Roma, la gloria eterna e un posto nell'Olimpo dei grandi"
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Milano – Sanremo, otto in fuga dall’inizio
La Milano – Sanremo è tornata alla sua tradizionale collocazione tra fine inverno e inizio primavera trovando una bella giornata di sole e di vento spesso a favore. Questi fattori hanno fatto innalzare la media a oltre 45 km all’ora, una delle più alte di sempre.
La corsa ha trovato subito i coraggiosi corridori che si sono inseriti nella classica fuga da lontano.
Già alle prime pedalate se ne sono andati in otto: Taco Van der Horn (Intermarchè), Nicola Conci (Trek Segafredo), Mathias Norsgaard (Movistar), Alessandro Tonelli (Bardiani), Andrea Peron e Charles Planet (Novo nordisk), Mattia Viel e Filippo Tagliani (Androni). La situazione si è stabilizzata per oltre 200 km, con gli otto al comando e il gruppo guidato da tre corridori, uno per ciascuna squadra dei tre principali favoriti, Alaphilippe, Van Aert e Van der Poel.
La corsa ha così superato il Colle del Giovo arrivando in riviera, ed anche i Capi non hanno smosso la situazione, nella classica lunga attesa verso il Poggio che caratterizza ogni edizione della Milano Sanremo.
Alaphilippe e van Aert non fanno la differenza
Avvicinandosi alla Cipressa l’andatura si è fatta sempre più intensa, più per la lotta per conquistare le posizioni di testa che per la rincorsa alla fuga, ormai sul punto di capitolare.
Taco Van der Horn è stato l’ultimo dei fuggitivi ad essere raggiunto verso metà della Cipressa, dove la Jumbo Visma e poi la Ineos hanno dettato un ritmo regolare che ha già messo fori gioco Alberto Bettiol e Fernando Gaviria.
È stata però la discesa, veloce e tecnica,a creare maggior scompiglio, sempre sotto l’impulso della Ineos. Il gruppo è tornato sull’Aurelia sfilacciato e si sono create delle spaccature, ma la situazione si è ricomposta con tutti i favoriti pronti alla battaglia sul Poggio. Mathieu van der Poel si è però fatto sorprendere in queste fasi ed ha iniziato la salita decisiva troppo indietro rispetto ad Alaphilippe e Van Aert. Il campione olandese ha poi rimontato posizioni su posizioni, mentre la Ineos ha continuato a fare il ritmo con un brillantissimo Tom Pidcock nelle prime posizioni.
Nel punto più difficile della salita, quello dove sempre sono avvenuti gli scatti decisivi, Julian Alaphilippe ha sferrato il suo attacco a cui ha risposto prontamente van Aert, mentre Van der Poel è stato costretto a rimontare nuovamente per riportarsi sotto. A sorpresa tra i più brillanti si è inserito un velocista puro come Caleb Ewan, che è rimasto incollato alla ruota dei più forti cambiando lo scacchiere tattico rispetto alle previsioni della vigilia. Van Aert ha dato una nuova accelerata, ma Ewan non ha mollato e allo scollinamento il gruppo dei migliori è arrivato ancora forte di una decina di unità e con altri corridori, tra cui Peter Sagan, staccati di pochi metri.
La discesa, condotta a lungo da Pidcock, ha permesso a diversi inseguitori il ricongiungimento con la testa della corsa, una situazione che ha favorito un rallentamento e un momento di controllo di cui ha approfittato intelligentemente Jasper Stuyven.
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🏁 2 km al traguardo
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Con tempismo e un pizzico di fortuna il belga della Trek Segafredo ha disegnato un finale perfetto. Stuyven ha sorpreso gli avversari guadagnando subito qualche decina di metri, per poi essere raggiunto da Soren Kragh Andersen e sfruttare il lavoro del danese. Dietro la rincorsa è andata a strappi e dopo un’accelerata di Trentin si è fermata in maniera decisiva. Stuyven ha così lanciato il suo sprint con Kragh Andersen che ha mollato, mentre da dietro Van der Poel e poi Ewan hanno tentato una disperata volata lunghissima. Stuyven ha però gestito il suo vantaggio ed è andato a vincere con Ewan, protagonista di una corsa eccezionale, al secondo posto davanti a Van Aert, terzo, e al redivivo Sagan.
Primo italiano è stato Colbrelli, ottavo, con Trentin dodicesimo, mentre Nizzolo ha concluso diciottesimo nel gruppo inseguitore.
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