Si attendeva la supremazia del Team Ineos nel Giro di Romandia e sono bastati i quattro chilometri del prologo di Oron a confermare quanto sia forte lo squadrone britannico schierato in questa corsa. Nonostante una prova così così del favorito numero uno della vigilia, l’iridato di specialità Filippo Ganna, la Ineos ha calato altri tre dei suoi assi a monopolizzare il podio di questa giornata d’apertura della corsa elvetica. Rohan Dennis ha stracciato gli avversari, ma Richie Porte e Geraint Thomas hanno concluso alle sue spalle dando un chiaro segnale agli avversari per la corsa alla vittoria della classifica generale.

Romandia, Ganna solo nono

Il Giro di Romandia si è aperto oggi con un breve cronoprologo ad Oron, su un percorso caratterizzato da due lunghi rettilinei raccordati da una curva a 180 gradi, ma soprattutto da un ultimo chilometro in salita al 6-7%.

La corsa è stata dominata dai campioni della Ineos. La squadra britannica è arrivata in Svizzera con un dispiegamento di forze straordinario rispetto alla concorrenza, con Geraint Thomas e Richie Porte nel ruolo di principali favoriti per il successo finale e con Rohan Dennis e Filippo Ganna uomini da battere nelle due prove contro il tempo.

Ganna è stato l’unico dei quattro big di casa Ineos ad esprimersi un po’ al di sotto del suo standard. Il Campione del Mondo è stato meno incisivo del solito sia nel tratto iniziale in pianura che sulla salita finale, pagando probabilmente il lungo periodo di lontananza dalle gare pianificato dopo la Milano – Sanremo.

Al rientro dopo una quarantina di giorni di pausa, Ganna non è riuscito ad esprimersi al meglio come invece hanno fatto i compagni, e Rohan Dennis ne ha approfittato sciorinando una prestazione davvero super. Il campione australiano ha fatto la differenza soprattutto nel finale in salita, in cui ha rilanciato con grande efficacia e insistenza la sua azione concludendo la prova in 5’26’’, tempo che non è più stato avvicinato da nessun altro.

Ganna ha invece segnato un 5’40’’ che alla fine lo ha collocato al nono posto.

Thomas e Porte sul podio

Tra gli specialisti puri delle crono sono andati bene Remi Cavagna e Stefan Bissegger, quarto e quinto, mentre ha un po’ deluso Stefan Kung, finito solo quattordicesimo.

La Ineos ha fatto la voce grossa anche in prospettiva vittoria della classifica finale. Geraint Thomas e Richie Porte, i due capitani designati del team britannico, hanno offerto delle prove molto solide, finendo alle spalle del solo Dennis, entrambi con 8’’ di distacco.

Tra chi potrà puntare alla classifica ha sorpreso Jesus Herrada, ad appena 14’’, ma sono andati bene anche Wilco Kelderman e Sepp Kuss a 16’’, e Miguel Angel Lopez, al debutto stagionale, a 19’’. È sprofondato nelle ultime posizioni invece Chris Froome, che ha confermato una volta di più come il suo percorso di risalita dopo il terribile incidente di due anni fa sia quanto mai complicato. Il quattro volte vincitore del Tour de France è finito al 130° posto sui 140 corridori in gara, accumulando 52’’ di ritardo in appena quattro chilometri.