È un finale da favola quello che Damiano Caruso si è costruito nel Giro d’Italia che oggi ha vissuto un’intensa ed appassionante penultima tappa. Il corridore del Team Bahrain Victorius, partito nella corsa rosa con il ruolo di gregario di Mikel Landa, è diventato capitano strada facendo dopo il ritiro del basco ed ha concretizzato giorno dopo giorno una corsa da sogno. Dopo un inizio sotto traccia, Caruso si è via via inserito nella corsa al podio, ha consolidato la sua posizione con una serie di prestazioni di grande solidità, senza avere mai giornate davvero negative.

Caruso: ‘Abbiamo corso in maniera esemplare’

Nell’ultima tappa di montagna del Giro d’Italia, quella che oggi ha portato i superstiti della corsa ad Alpe Motta passando dalle salite di Passo San Bernardino e di Valle Spluga, Damiano Caruso ha sfoderato una prova da vero campione, lui che ha passato una carriera intera a sacrificarsi per gli altri. Nella discesa bagnata dal Passo San Bernardino, il corridore della Bahrain Victorius ha seguito l’attacco della DSM di Romain Bardet in compagnia di Pello Bilbao, preziosissimo gregario.

Caruso ha poi staccato Bardet sulla salita conclusiva andando a vincere in solitudine, conquistando il successo di tappa e la certezza di salire sul podio finale del Giro d’Italia. Per il corridore ragusano il finale è stato un turbinio di emozioni, il coronamento di un sogno ormai al culmine di una lunga carriera in cui si è potuto togliere poche soddisfazioni a livello personale.

“Ho pensato mille cose negli ultimi metri” ha confidato Caruso subito dopo il traguardo di Alpe Motta. “Tutti i miei sacrifici, tutto il lavoro fatto dai miei compagni di squadra. Abbiamo corso in maniera esemplare, soprattutto Pello Bilbao ha fatto un lavoro incredibile, ha avuto un ruolo fondamentale in questa vittoria” ha aggiunto il vincitore della tappa, che sulla salita finale ha ringraziato Bilbao con una significativa pacca sulla spalla.

‘Un sogno’

Con questa vittoria, appena la terza in una carriera nel Ciclismo professionistico iniziata nell’ormai lontano 2009 con la LPR, Damiano Caruso ha confermato definitivamente il suo posto sul podio finale. La classifica generale uscita dalla tappa di Alpe Motta vede infatti Egan Bernal ancora in maglia rosa con 1’59’’ di vantaggio sul siciliano e 3’23’’ su Simon Yates, distacchi impossibili da recuperare nella cronometro conclusiva di domani a Milano, anche perché il quarto, Vlasov, è distante ben sette minuti. A 33 ani e mezzo Caruso vede così concretizzarsi il suo primo podio in un grande giro, una vera favola visto che finora il suo risultato migliore era stato l’ottavo posto al Giro del 2015.

“Oggi ho realizzato un sogno, credo di essere l’uomo più felice del mondo” ha raccontato Caruso nel dopo tappa.