Lo scorso venerdì 28 maggio il Giro D'Italia ha corso la sua 18esima tappa, che ha visto il gruppone della corsa partire da Rovereto per arrivare a Stradella. Sin dalla presentazione delle tappe, questa frazione era cerchiata con la matita rossa in quanto ultima occasione per i velocisti per poter guadagnare punti pesanti per conquistare la Maglia Ciclamino, ovvero la maglia che viene vinta dal corridore che si posiziona al primo posto nella classifica a punti. In testa, in questa edizione, c'è Peter Sagan, velocista e leader della Bora Hansgrohe: lo slovacco, la scorsa stagione, sfiorò tale vittoria.

Proprio il comportamento di Sagan, atto a difendere tale primato, è stato punito dai giudici, che hanno notato delle intimidazioni e delle scorrettezze nel comportamento del velocista.

Sagan, dopo la tappa, ha affermato di aver voluto controllare chi andava in fuga

Sin dalle fasi concitate della partenza della tappa, Sagan ha subito voluto restare nelle prime posizioni del gruppo in modo tale da poter controllare eventuali fuggitivi. Successivamente, nel corso della tappa, ha più volte cercato di bloccare i tentativi degli uomini che tentavano di partire, ovviamente basandosi sui suoi diretti avversari nella classifica Ciclamino. Alla fine, per la fortuna di Sagan, tutti i punti a disposizione (sia all'arrivo che al traguardo volante) sono stati presi dai 23 fuggitivi, tra i quali il nostro Alberto Bettiol che ha poi vinto la tappa.

Una volta terminata la corsa, nelle consuete interviste del dopo gara, Sagan ha ammesso che, per tutta la durata della tappa, ha tentato di bloccare e controllare coloro che provavano ad andare in fuga, in particolare tenendo grande attenzione verso coloro che erano pericolosi per la classifica a punti. Un comportamento, questo, non inconsueto nel Ciclismo e che fa parte dello sport.

Tuttavia, i giudici della corsa hanno rilevato delle attività illecite, al punto da sanzionare Sagan.

I giudici non hanno specificato l'occasione in cui è avvenuta la scorrettezza

I commissari della corsa hanno deciso di sanzionare il comportamento di Sagan in quanto intimidatorio e non corretto ai danni di altri corridori. Tale comportamento, come spiegato dai giudici, prevede una sanzione ai sensi del comma 8.2.1 dell'articolo 2.12.007.

Per questo gli è stata inflitta una multa pari a 1000 franchi svizzeri (che equivalgono a poco più di 900 euro) oltre che 50 punti nel ranking dell'Uci (Unione Ciclistica Internazionale). Tuttavia la sanzione non ha intaccato la classifica della maglia a ciclamino. I commissari che hanno inflitto la multa, comunque, non hanno precisato in quale preciso momento si sia verificato il fatto incriminato, né se tale comportamento scorretto sia stato un caso isolato o se, invece, è stato reiterato nel corso della tappa. Nonostante questo episodio, senz'altro, sgradevole, Sagan si appresta a vincere la classifica a punti del Giro D'Italia 2021.