Gara sospesa per manifesta superiorità: non è l'incipit di un film o di una barzelletta, ma bensì è quello che è avvenuto lo scorso giovedì 12 agosto a Lurago d'Erba, piccolo comune di 5 mila abitanti in provincia di Como. La competizione protagonista di questo curioso fatto è stato il Giro della Brianza, una gara ciclistica dedicati agli amatori. La gara, che era dedicata ai gentleman, ovvero a coloro tra i 50 e i 59 anni, è stata sospesa dalla direzione della corsa a causa di una superiorità tale da destare sospetti e proteste.

Il sospetto è che il corridore in testa alla gara utilizzasse degli strumenti non leciti

Come riportato da Tuttobici il caos che ha portato all'annullamento della corsa è iniziato con il scattare del secondo giro. In quel momento, infatti, erano sette i corridori in fuga. Uno tra questi, sfruttando il momento di indecisione degli altri appartenenti al gruppetto di testa, ha deciso di provare l'azione personale in solitaria, scattando. Fino a qui non ci sarebbe nulla di strano, se non che è riuscito ad andare via facile facile, lasciando le briciole ai suoi avversari. Gli altri 6 corridori in testa hanno subito deciso di collaborare e spingere al massimo per cercare di arginare la fuga.

Nonostante questo, però, il fuggiasco ha continuato a guadagnare secondi su secondi, fino a quando gli inseguitori hanno desistito e hanno deciso di rialzarsi, rivolgendo delle vibranti proteste al direttore della corsa. Il sospetto, infatti, è che la prestazione del fuggitivo fosse in realtà il frutto dell'utilizzo di un sistema meccanico illecito (come ad esempio un motorino) che gli avrebbe permesso di migliorare la propria performance sportiva.

Secondo il regolamento, i responsabili delle corse non possono visionare i mezzi

Nel frattempo, nel gruppo, si sono concretizzate alcune cadute, che hanno costretto i mezzi di soccorso a fermarsi per supportare i poveri amatori caduti. Ciò, sommato alle proteste del gruppetto dei 6 inseguitori ha spinto il direttore della corsa a sospendere momentaneamente la gara.

Sfruttando questo momento di pausa, dalla direzione chiedono al ciclistica fuggitivo di mostrare la propria bici, per fugare ogni sospetto sull'eventuale uso di motorini e altri sistemi di questo tipo. Tuttavia, l'uomo ha deciso di abbandonare la corsa, fuggendo via senza sottoporsi alle verifiche del caso. Tuttavia, nulla di illecito: a causa di un buco normativo, infatti, i regolamenti vietano alla direzione il controllo della bici dei corridori in quanto bene personale. Alla fine la gara è ripresa senza il corridore sospetto, che con la sua fuga non ha fatto altro che alimentare le voci sul suo conto.