Tadej Pogačar mette un'altra perla nella sua collezione personale di questa incredibile primavera di classiche. Dopo aver dato spettacolo e vinto al Giro delle Fiandre e all'Amstel Gold Race di domenica scorsa [VIDEO], il numero uno del ciclismo mondiale ha firmato anche la Freccia Vallone, corsa in cui finora non aveva mai brillato. La classica belga ha rispecchiato l'andamento tattico delle scorse edizioni con una sfida diretta sul Muro di Huy. Pogačar ha atteso l'attacco di Romain Bardet per poi partire con la sua ormai proverbiale accelerazione ad altissime frequenze e lasciare tutti sul posto.
Un ottimo Mattias Skjelmose ha conquistato il secondo posto davanti a Mikel Landa, piazzamenti che con il Pogačar di questi tempi valgono quasi come una vittoria.
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⏮ Relive how Tornado @TamauPogi won the 2023 #FlecheWallonne 🏹 pic.twitter.com/CHa8B4zxYU
— La Flèche Wallonne (@flechewallonne) April 19, 2023
Freccia Vallone, anche Battistella in fuga
Secondo appuntamento del trittico delle Ardenne, la Freccia Vallone si è corsa in una bella giornata di sole. La gara ha riproposto il solito percorso con l'arrivo sul durissimo e affascinante Muro di Huy, uno dei luoghi iconici per eccellenza del grande ciclismo. Come quasi sempre accade in questa corsa tutto si è risolto con un testa a testa nell'ultimo chilometro, quello sul Muro, e poche note di cronaca nelle fasi precedenti.
All'inizio si è formata al comando una fuga di otto corridori: Daryl Impey, Georg Zimmermann, Raúl Garcia Pierna, Søren Kragh Andersen, Jacob Hindsgaul, Jetse Bol, Lawrence Naesen e Johan Meens. Il gruppo ha concesso ai fuggitivi circa quattro minuti, prima di cominciare la rimonta spinta soprattutto dalla UAE di Tadej Pogačar, super favorito della corsa. Gli avversari hanno fatto qualche timido tentativo per cercare di anticipare il fenomeno sloveno e metterlo in qualche modo in difficoltà, senza riuscire a cambiare il copione tattico di questa Freccia Vallone.
Nel secondo dei tre passaggi dal Muro di Huy, a una quarantina di km dall'arrivo, la Astana ha smosso la situazione lanciando all'attacco Samuele Battistella.
L'ex iridato under 23 è stato seguito dal solo Louis Vervaeke. I due hanno raggiunto Kragh Andersen e Zimmerman, ultimi superstiti della fuga iniziale, guadagnando una trentina di secondi sul gruppo.
Ciclismo, Pogačar verso un inedito poker di vittorie
La UAE ha però ben gestito la situazione, tergiversando un po' prima della Côte de Cherave, dove Ulissi ha aumentato violentemente l'andatura rimettendo nel mirino i battistrada. Il solo Vervaeke è rimasto al comando, ma nell'avvicinamento alla scalata finale del Muro di Huy la lotta per tenere le prime posizioni del gruppo ha fatto crollare il suo vantaggio.
All'imbocco del Muro il belga della Soudal - Quick-step si è visto raggiungere e superare, e i favoriti si sono ritrovati per la classica sfida diretta sulla rampa finale.
Tadej Pogačar e Michael Woods si sono portati in testa in attesa della parte più dura, dove Romain Bardet ha prima abbozzato uno scatto senza trovare lo spazio necessario, e poi è finalmente partito all'attacco. Il francese si è però presto piantato e ha fatto da punto di riferimento per Pogačar, che anche oggi ha dimostrato di appartenere a un'altra categoria rispetto a tutti gli altri. Lo sloveno ha accelerato nel finale con una frequenza brillantissima e ha subito guadagnato lo spazio decisivo. Woods e Ciccone, alle sue spalle, hanno pagato dazio e più da dietro sono risaliti Skjelmose e Landa, che si sono presi le piazze sul podio dietro all'imprendibile Pogačar.
Woods ha chiuso quarto davanti a un buon Ciccone, mentre hanno un po' deluso Mas e Pidcock, 17° e 18°, e anche il nome emergente di questa fase della stagione, Ben Healy.
L'Irlandese, secondo all'Amstel, ha chiuso solo 32°.
Il grande ciclismo si appresta ora a chiudere la campagna di classiche del nord con la Liegi di domenica 23 aprile, dove Tadej Pogačar cercherà di completare il Trittico delle Ardenne e aggiungerlo al Fiandre, impresa mai riuscita a nessuno.