Nelle classiche di primavera è tornato a farsi vedere nel mondo del Ciclismo un ex campione che ha da poco, in modo prematuro, appeso la bicicletta al chiodo. Tom Dumoulin ha iniziato una nuova esperienza come commentatore tecnico della tv olandese NOS, ed ha seguito le principali corse di queste ultime settimane. Il vincitore del Giro 2017 sembrava volersi dimenticare del tutto del ciclismo professionistico dopo le tormentate ultime stagioni della sua carriera, con l'epilogo già fissato per fine 2022 e poi anticipato di qualche mese. Parlando ad un podcast di un pattinatore olandese, Mark Tuitert, Dumoulin ha raccontato di essersi liberato di un peso dando l'addio al ciclismo e di aver ritrovato la voglia di pedalare in libertà e di seguire le corse e i suoi ex colleghi.
Tom Dumoulin, l'arrivo nel ciclismo per caso
Tom Dumoilin ha ripercorso il suo particolare viaggio nel mondo del ciclismo, iniziato quasi per caso e arrivato sul trono del Giro d'Italia 2017, uno spartiacque che ha cambiato per sempre la sua carriera. "Quando ero un ragazzo ho provato tanti sport diversi. Ad un certo punto ho preso in prestito una bicicletta dal circolo ciclistico locale e sono andato a fare qualche giro. In quel momento mi è piaciuto" ha raccontato Dumoulin spiegando come ha iniziato la sua avventura nel ciclismo.
Grazie ad un talento eccezionale, il giovane Dumoulin è poi passato professionista nel 2012 con la Argos Shimano, ora diventata DSM, ed ha iniziato la sua scalata ai vertici del ciclismo.
Il campione olandese ha ammesso che la sua vita all'interno del team non è sempre stata semplice, anche per colpa sua. "A volte la mia capacità di comunicazione non è stata molto buona" ha dichiarato Dumoulin, che ha vissuto un cambio netto della sua carriera e delle sue prospettive con il Giro d'italia 2017.
"Al Giro 2017 pensavo alla top ten"
Il corridore olandese ha spiegato di essere arrivato al via di quel Giro rilassato e senza particolari aspettative. "Non ero andato per vincerlo, e pensavo che anche il podio fosse un obiettivo troppo ambizioso. Avevo in testa la top ten. Se fossi arrivato sesto sarei stato contento. Alla fine sono andato molto meglio di quanto ci aspettassimo io e la squadra.
Le prime due settimane sono state abbastanza facili. All'inizio dell'ultima settimana avevo due minuti e mezzo di vantaggio sul secondo" ha ricordato Tom Dumoulin, che poi vinse quel Giro nonostante qualche difficoltà nelle ultime tappe di montagna.
"Ho perso la maglia rosa, ma poi sono riuscito a riconquistarla nella crono finale" ha raccontato Dumoulin, ammettendo che quella vittoria al Giro ha segnato la fine della spensieratezza nella sua carriera. "Quella vittoria ha cambiato la mia vita. Non avrei voluto perdere per niente al mondo, ma le pressioni su di me poi sono aumentate. Non sono più riuscito ad andare ad un grande giro rilassato" ha dichiarato l'ex campione.
'Nella Jumbo si è creata un'atmosfera da osanna'
Tom Dumoulin ha poi vissuto ancora una grande stagione nel 2018, con i podi al Giro e al Tour, ma dal 2019 la sua carriera si è avviata verso un veloce e prematuro declino. A questo punto il corridore olandese si è trasferito alla Jumbo Visma. L'inizio di questa nuova esperienza è sembrato poter ridare slancio alla sua carriera. "Nel primo ritiro, a dicembre, ho fatto segnare i miei valori migliori si sempre, nonostante il poco allenamento. Questo ha creato nel team un'atmosfera da osanna" ha ricordato Dumoulin, che si è così ritrovato a dover convivere nuovamente con la pressione di dover portare un grande risultato. "Abbiamo subito capito che avrei vinto il Tour de France 2020.
Le cose poi sono andate diversamente" ha dichiarato Dumoulin. La stagione 2020 è stata infatti stravolta dal Covid, che ha fatto emergere ancora di più le fragilità psicologiche del corridore olandese.
Dumoulin si è poi presentato al Tour in modo un po' dimesso, si è subito messo al servizio di Primoz Roglic ed ha chiuso la corsa al settimo posto nonostante il suo ruolo di gregario. "È stato un periodo duro per tutti. Personalmente mi ha portato a spingermi troppo a fondo. Inoltre, forse tutti volevamo quella vittoria un po' troppo" ha raccontato Dumoulin ammettendo l'eccessivo carico di pressioni dovute alle aspettative create in squadra e allo stop per il Covid.
Il grande talento naturale ha permesso poi a Tom Dumoulin di ritagliarsi un ultimo momento di gloria, la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo, prima di sprofondare di nuovo sotto il peso delle pressioni.
Il corridore olandese ha annunciato l'addio al ciclismo per la fine del 2022, ma alla fine, svuotato mentalmente, ha abbandonato già in estate rinunciando ai Mondiali di Wollongong. "Il ciclismo non mi rendeva più felice. Mi sarebbe piaciuto avere un addio più bello, ma probabilmente ai Mondiali sarei arrivato diciassettesimo e non sarebbe stato comunque l'addio sperato. Allenarmi per sette ore al giorno non era più un'opzione per me, smettere è stata una liberazione" ha ammesso Tom Dumoulin.