L'immagine di Tadej Pogacar in crisi nera sul col de la Loze, con una pedalata spenta e uno sguardo sofferente, ha colpito profondamente gli appassionati e gli addetti ai lavori del mondo del Ciclismo.
Il fuoriclasse sloveno non era mai apparso così in difficoltà in tutta la sua carriera, neanche nella famosa tappa sul Col du Granon del Tour dello scorso anno, quando Vingegaard gli strappò la maglia gialla.
La UAE Emirates ha presto trovato una spiegazione a questo calo di prestazioni così repentino. Secondo il suo preparatore Inigo San Millan, l'infortunio rimediato alla Liegi Bastogne Liegi di fine aprile, una frattura allo scafoide, ha impedito al campione sloveno di svolgere il programma di allenamento previsto. Il preparatore basco ha raccontato che Pogacar era uscito dalla campagna di classiche fiamminghe in grande forma, tanto da fargli ipotizzare un eccesso di allenamento.
San Millan: 'Ha perso tre settimane a maggio'
Inigo San Millan è preparatore di Pogacar e della Uae Emirates, oltre ad essere professore dell'Università del Colorado.
Anche se lo staff della Uae dovrà fare delle ricerche più approfondite per valutare ogni dettaglio, San Millan è sicuro che l'infortunio rimediato alla Liegi sia la causa principale di questa crisi del campione sloveno al Tour de France. "Tadej esegue sempre due grandi blocchi di allenamento prima del Tour: uno all'inizio della stagione, uno a primavera. Quest'anno, la sua caduta a Liegi ha impedito di fare questo secondo blocco" ha dichiarato il preparatore basco, spiegando che i tempi per preparare il Tour dopo questo incidente sono stati quanti mai stretti.
"Si è rotto il polso a Liegi il 23 aprile e non è potuto tornare sulla sua bici da strada fino al 25 maggio. L'allenamento domestico va bene, ma non basta.
Lui ha perso tre settimane di allenamento a maggio. A giugno ha potuto fare solo tre settimane buone di lavoro. Se contiamo i giorni di riposo, Tadej si è allenato adeguatamente solo una quindicina di giorni prima del Tour. Lo sapevamo che sarebbe stato limitato" ha ammesso San Millan.
Ciclismo, per Pogacar ok classiche e Tour
Nonostante la certezza data dai numeri e dai giorni di preparazione, San Millan e la Uae hanno cominciato il Tour de France con fiducia. "Si parla di Tadej Pogacar, il miglior corridore al mondo, lui è capace di fare cose che gli altri non possono fare. E' arrivato al via del Tour in forma, è andato in crescendo, ma gli sarebbe servito quel secondo blocco di allenamento per tenere le tre settimane.
Ci abbiamo creduto, abbiamo cercato di rimanere ottimisti, ma in fondo sapevamo di dover restare prudenti" ha spiegato il preparatore della Uae.
Inigo San Millan ha spiegato anche che l'impegno di Pogacar nelle classiche di primavera non rappresenta un problema per arrivare in piena forma al Tour de France. Il campione sloveno ha corso gran parte delle classiche, vincendo Fiandre, Amstel e Freccia Vallone, mentre il suo rivale Vingegaard è rimasto concentrato sempre sull'avvicinamento al Tour de France partecipando solo a delle brevi gare a tappe.
"Il più grande pregio di Tadej è la sua versatilità. Capiamo come funziona il suo corpo, come risponde a questi diversi tipi di sforzo. Non è perché raggiunge il suo picco di forma al Giro delle Fiandre ad inizio aprile che pregiudica la sua possibilità di vincere il Tour in luglio.
Anzi" ha spiegato San Millan, raccontando un episodio al riguardo. "Quest'anno, dopo le classiche fiamminghe ha prodotto i migliori dati della sua vita. Francamente, ho avuto un momento di difficoltà a crederci. Ho persino pensato che dipendesse da una forma di sovrallenamento. Per questo ho passato una settimana a Monaco per fare i test del lattato, che hanno confermato i suoi progressi e cancellato le mie paure. Lui non si era allenato troppo, ma ha raggiunto un livello superiore, come ha dimostrato durante le Ardenne. La sua caduta a Liegi ha costretto a ricominciare da zero, o quasi" ha raccontato Inigo San Millan.