Il 2026 si preannuncia come una sorta di anno zero per il ciclismo professionistico. Il presidente dell'Uci David Lappartient ha confermato in un'intervista rilasciata a Directvelo che sta progettando una riforma del calendario per valorizzare le corse già in programma ed eventualmente aggiungerne di nuove. Mentre i grandi giri dovrebbero conservare sostanzialmente la loro posizione, con un possibile leggero aggiustamento solo per la Vuelta Espana, le classiche rischiano di uscire stravolte dalla riforma.

Lappartient ha aperto ad un cambio di data sia per le corse del pavé che per Liegi e Lombardia. "Non dico che dobbiamo necessariamente spostare Fiandre e Roubaix a ottobre, ma non lo escludo nemmeno" ha annunciato il presidente dell'Uci.

Ciclismo, niente riduzione dei grandi giri

David Lappartient ha confermato che nel 2026 entrerà in vigore una riforma del World Tour per ottimizzare il calendario di corse ed evitare sovrapposizioni. Il numero uno del Ciclismo mondiale ha spiegato che i grandi giri saranno toccati solo marginalmente. Lappartient ha bocciato l'ipotesi di una riduzione del numero di tappe.

"Accorciare il Tour de France con l'impatto che ha sul nostro sport sarebbe dannoso. Ridurremmo la nostra visibilità, non è nel nostro interesse. Abbiamo anche rifiutato la richiesta di prolungare a due fine settimana alcune corse a tappe che ce lo avevano richiesto. È solo questione di occupare meglio lo spazio" ha dichiarato Lappartient.

Secondo il progetto dell'Uci, l'unica modifica alle corse a tappe potrebbe riguardare la Vuelta Espana, che sarebbe ritardata forse solo di una o due settimane per evitare il picco di caldo della seconda metà di agosto.

Lappartient: 'Il pubblico è stato entusiasta per le classiche ad ottobre'

Il vero stravolgimento di questa riforma del ciclismo professionistico riguarderebbe invece le classiche, a partire dalla campagna del pavè che potrebbe essere spostata a fine stagione.

"A causa della pandemia di coronavirus siamo stati costretti a organizzare il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix in ottobre. Il pubblico è stato entusiasta" ha dichiarato Lappartient.

"Non dico che dobbiamo necessariamente rifarlo, ma non è nemmeno da escludere. Tuttavia, queste due classiche devono restare insieme per mantenere una logica di preparazione per queste specifiche corse. Perché non scambiare il Giro di Lombardia con la Liegi-Bastogne-Liegi? Naturalmente ci deve essere un significato in tutto ciò" ha continuato il dirigente francese.

Lappartient ha spiegato che uno dei capisaldi di questa riforma sarà la necessità di ridurre l'impatto ambientale del ciclismo. Per questo, le corse saranno accorpate in blocchi a seconda dei paesi in cui si svolgono, al fine di evitare il più possibile gli spostamenti.

"L'esempio delle corse fiamminghe è perfetto. I corridori stanno lì per tre settimane e non si muovono, è un bene per tutti" ha dichiarato il presidente dell'Uci.

Lappartient ha annunciato anche di voler sfruttare al meglio la parte iniziale della stagione, aumentando la presenza del grande ciclismo in Sud America, continente in cui il calendario World Tour non ha attualmente nessuna corsa.