Il ciclismo italiano ha vissuto una stagione davvero avara di soddisfazioni in questo 2023. I risultati negativi raccolti quest'anno hanno spinto l'Italia fuori dai vertici delle classifiche mondiali per nazioni. Questo si rifletterà sulle Olimpiadi di Parigi, in cui il Ct Bennati potrà schierare appena tre corridori. Tracciando un bilancio di fine anno, il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni ha spiegato che uno dei problemi che affliggono il movimento è la troppa fretta nel raccogliere risultati nelle categorie giovanili. "Evenepoel ha iniziato a pedalare a sedici anni, da noi nessuno avrebbe preso in considerazione uno così vecchio" ha dichiarato Dagnoni.

'Mancano benefici fiscali per chi investe nel ciclismo'

Il Ciclismo azzurro ha chiuso uno degli anni più difficili della sua gloriosa storia, rimanendo senza piazzamenti sul podio nei grandi giri e senza vittorie nemmeno nelle altre corse a tappe minori e nelle classiche che compongono il calendario del World Tour. Dopo il ritiro di Vincenzo Nibali, all'orizzonte non si vede nessun corridore che possa recitare un ruolo da protagonista nelle grandi corse a tappe e negli altri settori. Tra classiche e volate, l'Italia ha raccolto solo qualche sporadica e parziale soddisfazione, come il podio di Andrea Bagioli al Lombardia.

Nonostante questo quadro piuttosto grigio, nei giorni scorsi il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni ha parlato con toni entusiastici nella consueta festa di fine anno del Giro d'Onore.

Dagnoni ha celebrato le 120 medaglie vinte quest'anno dagli azzurri, tra strada, pista, fuoristrada e settori giovanili e paralimpici.

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il presidente ha ammesso delle criticità che hanno portato il ciclismo su strada azzurro ad avere solo tre posti per Parigi 2024. Secondo Dagnoni la mancanza di una squadra World Tour italiana ha costretto alcuni dei nostri corridori a ricoprire ruoli da gregari nelle grandi squadre straniere in cui militano, e questo ha pesato sul ranking per nazioni.

Il presidente ha spiegato che da noi è difficile trovare sponsor in grado di finanziare un top team, sia perchè "mancano benefici fiscali per chi investe nel ciclismo", sia perchè il tessuto industriale italiano è composto principalmente da piccole e medie imprese che non possono sostenere certi costi.

Dagnoni: 'Dobbiamo cambiare nelle categorie giovanili'

Su un altro tema caldo e dolente del ciclismo azzurro: la mancanza di infrastrutture. Dagnoni ha dichiarato che il velodromo di Montichiari, unica pista coperta presente in Italia e attualmente inagibile, dovrebbe riaprire prima di Natale. Per quanto riguarda il progetto di Spresiano, dove è stata avviata la costruzione di un nuovo impianto che però procede a stento, il presidente ha dichiarato che "è stato sbloccato un finanziamento pubblico da otto milioni di euro".

Dagnoni ha parlato anche di un problema di mentalità nel nostro ciclismo. Secondo il presidente nelle categorie giovanili c'è troppa ricerca del risultato immediato e manca una visione più a lungo termine, portando a bruciare ed escludere dei potenziali talenti.

Dagnoni ha fatto l'esempio di Remco Evenepoel, il campione belga che è arrivato al ciclismo a sedici anni dopo aver lasciato il calcio.

"Da noi nessuno avrebbe preso in considerazione uno così 'vecchio' perdendo un’occasione enorme. Puntiamo troppo sui risultati a breve termine stancando presto i talenti, dobbiamo cambiare" ha dichiarato Cordiano Dagnoni, confermando di volersi ricandidare per un nuovo mandato.