Anche in una giornata che sulla carta era dedicata ai velocisti è stato Tadej Pogacar il grande protagonista del Giro d'Italia. Nel finale della frazione di Fossano, la terza della corsa rosa, il fuoriclasse sloveno ha capovolto il copione e regalato un inatteso ed incredibile show seguendo un attacco di Mikkel Honorè e rilanciando poi in compagnia di Geraint Thomas. I due sono stati raggiunti nelle ultime pedalate e la volata, al termine di una corsa tirata ed intensa, ha premiato Tim Merlier davanti a Milan e Girmay. Pogacar ha poi spiegato che la sua azione non è stata un vero e proprio attacco per vincere la tappa e di non aver creduto di potercela fare.

Pogacar: 'È così che correvo con i miei amici'

Pogacar ha iniziato la breve salita di Fossano nelle prime posizioni del gruppo ed ha raccontato di essersi mosso solo dopo aver visto lo scatto di Mikkel Honorè. "Non ho attaccato, ho semplicemente seguito Honorè. Era una bella situazione, ho provato ad andare avanti ma non ho mai creduto di poter vincere. E' bello che Thomas sia stato al gioco" ha commentato la maglia rosa.

"Ci ho provato, ma eravamo troppo lontani dall'arrivo. Avevo delle buone gambe e questo tipo di terreno mi si addice perfettamente. L'attacco mi ha ricordato la mia giovinezza. È così che correvo con i miei amici. Mi piace quel gioco" ha dichiarato Pogacar, che sta vivendo questo Giro con il suo spirito leggero e un po' scanzonato.

"Questo non era certo il piano" ha replicato Geraint Thomas. "Volevamo soprattutto restare fuori dai guai, Ho visto attaccare Honorè e Pogacar ha reagito: è impazzito! Ho pensato che era meglio seguirli. Ho pensato a mantenere la scia e a collaborare, ma andava forte. Sono rimasto sorpreso del vantaggio che abbiamo preso, ma immaginavo che ci avrebbero raggiunti" ha concluso il gallese.

Sprint di Merlier dopo una corsa intensissima

La terza tappa del Giro d'Italia, da Novara a Fossano, prometteva una facile occasione per i velocisti, ma si è rivelata una giornata di straordinaria intensità e con un finale sorprendente e palpitante. L'avvio è stato molto tranquillo, con un primo tentativo di fuga di Ballerini e Calmejane che è stato controllato dal gruppo.

La situazione è però cambiata improvvisamente al traguardo volante di Masio, quando sulla spinta della volata si è avvantaggiato un gruppo di oltre venti corridori. Tra questi quasi tutti i velocisti più forti, da Milan a Merlier, Ewan, Girmay, Groves e Kooj. La corsa si è così trasformata in un braccio di ferro ad oltre cinquanta all'ora tra i fuggitivi e il gruppo inseguitore, pilotato da Movistar, Polti e Bahrain per Gaviria, Lonardi e Bauhaus.

Dopo un'ora percorsa a velocità folle, il gruppo è riuscito a riprendere i battistrada e la situazione si è calmata.

Il finale ha però riservato altri colpi di scena. Un breve tratto di salita a quattro chilometri dall'arrivo ha riacceso la corsa con l'ingresso in scena di Tadej Pogacar. Il fuoriclasse sloveno ha risposto allo scatto di Mikkel Honorè e poi ha rilanciato con forza seguito da Geraint Thomas. Il gallese ha faticato per restare con la maglia rosa e dargli una mano, ma Pogacar ha sfiorato ugualmente il colpo a sorpresa, finendo per essere raggiunto quando il gruppo si è lanciato nello sprint finale. Milan è stato costretto a scattare presto e si è visto rimontare da Tim Merlier, che ha vinto davanti al friulano della Lidl Trek e Girmay.