L'eco delle straordinarie prestazioni raggiunte da Tadej Pogacar, e non solo, all'ultimo Tour de France non si è ancora sopito nel mondo del ciclismo. Il fuoriclasse sloveno ha stracciato tutti i record di scalata delle grandi salite alpine e pirenaiche affrontate nella corsa, spesso con vantaggi di diversi minuti rispetto ai tempi stabiliti dai campioni delle passate generazioni. In un'intervista rilasciata a Velo durante l'Arctic Race of Norway, Chris Froome si è detto sbalordito dai tempi e dai numeri di Pogacar, e ha fatto alcune riflessioni sull'evoluzione vissuta nel Ciclismo nell'ultimo decennio.

Froome: 'È un piacere guardare Pogacar'

Dopo la delusione per la mancata convocazione per il Tour de France, Chris Froome è tornato in azione all'Arctic Race of Norway, breve corsa a tappe norvegese che si è conclusa mercoledì 7 agosto con la vittoria di Magnus Cort Nelsen. Froome non ha certo brillato in questa corsa, chiudendo nelle ultime posizioni e continuando così la sua parabola malinconica verso la fine della carriera.

Più che per le prestazioni in corsa, Froome ha richiamato l'attenzione per alcune dichiarazioni rilasciate a Velo. Il 39enne britannico ha parlato delle prestazioni di Tadej Pogacar al Tour de France e si è detto assolutamente colpito dal livello raggiunto dallo sloveno.

"È incredibile. I numeri che vengono riportati, se sono veri, sono sbalorditivi. Voglio dire, sono prestazioni incredibili", ha commentato Froome, che ha sottolineato come questi tempi record siano stati raggiunti dopo una stagione molto impegnativa per Pogacar.

"Considerando quello che è stato in grado di fare nelle corse di un giorno all'inizio della stagione, riuscire a mantenere quella forma fino al Giro e al Tour è semplicemente fenomenale.

È un atleta fenomenale. È stato un piacere guardarlo", ha commentato il quattro volte vincitore del Tour de France.

Durante il Tour, Tadej Pogacar ha strabiliato il mondo del ciclismo demolendo, tra gli altri, i record di scalata di Pla d'Adet e Plateau de Beille. Nel primo caso ha abbassato di due minuti il limite stabilito da Armstrong nel 2001, mentre quello di Plateau de Beille apparteneva a Marco Pantani ed è stato migliorato di quasi quattro minuti.

'Oggi già a 13 anni si allenano come dei professionisti'

Dall'analisi delle prestazioni di Tadej Pogacar, Chris Froome ha fatto poi un'interessante riflessione sull'evoluzione generale che sta vivendo il ciclismo negli ultimi anni. Il campione britannico ha osservato come il livello generale si sia alzato enormemente. Secondo Froome, questo è stato dovuto alle nuove tecnologie che hanno messo a disposizione dei corridori un gran numero di informazioni su cui lavorare per ottimizzare le prestazioni.

"Tutti questi numeri hanno cambiato il mondo dello sport. Oggi i ragazzi sanno come si allenano i professionisti. Probabilmente ci sono giovani di 13 o 14 anni che si allenano come i campioni del World Tour. Quando diventeranno dei professionisti, a 19-20 anni, saranno già pronti anche per cercare di vincere delle corse come il Tour de France", ha commentato Froome.