Recentemente il ciclismo italiano ha festeggiato il compleanno del suo ultimo vero campione, Vincenzo Nibali. L'ex fuoriclasse messinese ha compiuto 40 anni e tra i tanti messaggi di auguri, affetto e stima c'è stato anche quello di un decano del giornalismo sportivo italiano, Marino Bartoletti. Con un post sui social, Bartoletti ha definito Nibali "Campione perbene" ed esempio dei veri valori del Ciclismo.
Il giornalista ha fatto anche alcune considerazioni sulla carriera di Nibali, respingendo l'idea che il suo palmares sia stato costruito anche grazie a qualche colpo di fortuna. Bartoletti ha sostenuto che in realtà il campione messinese è stato più volte inseguito dalla malasorte, con cadute che lo hanno fermato quando sembrava pronto a cogliere grandi traguardi. "E' in credito di un oro olimpico, un podio al Tour de France e un Mondiale" ha scritto Bartoletti.
Bartoletti: 'Qualcuno sostiene che Nibali sia stato fortunato'
Nel suo post di auguri, il giornalista ha ricordato che "qualcuno sostiene che Nibali sia stato bravo ma anche fortunato".
Bartoletti si riferisce senz'altro agli episodi del Tour de France 2014 e del Giro d'Italia 2016, entrambi vinti dal campione allora in maglia Astana.
Nel 2014, Nibali indossò subito la maglia gialla e rafforzò la sua leadership in una tappa leggendaria sul pavè e sotto la pioggia. In quella giornata, il campione in carica Chris Froome cadde e fu costretto al ritiro. Dopo qualche tappa, anche l'altro grande favorito della corsa, Alberto Contador, cadde e uscì di scena. Nibali, che aveva già un consistente vantaggio, non trovò più avversari e vinse il Tour con un largo margine sul francese Peraud. Nel 2016, il Giro si decise invece in un finale rocambolesco. L'olandese Steven Kruijswijk appariva ormai sicuro in maglia rosa, ma cadde scendendo dal Colle dell'Agnello.
Nibali riuscì a ribaltare la situazione e conquistare un Giro che sembrava perso, mentre il malconcio Kruijswijk finì anche fuori dal podio.
Marino Bartoletti ha sostenuto che in realtà Nibali ha avuto molti episodi sfortunati nella sua carriera. "Sono dell'idea che sia in credito di almeno un oro olimpico e quasi certamente di un podio al Tour de France (2018) e del successivo titolo iridato a Innsbruck. Già che ci siamo potremmo anche parlare del Mondiale di Firenze 2013", ha scritto Bartoletti, sottolineando anche il fatto che Nibali è stato l'unico campione della sua generazione a vincere sia nei grandi giri che nelle classiche, cosa che non è mai riuscita ai suoi rivali storici Froome e Contador.
Nibali, le cadute di Rio e dell'Alpe d'Huez
Le corse a cui si riferisce Marino Bartoletti sono state segnate da cadute che hanno condizionato Nibali. Alle Olimpiadi di Rio 2016, l'azzurro finì a terra nell'ultima discesa, quando era in fuga insieme a Henao e Majka. Nibali cercò di staccare gli avversari, ma cadde in una delle ultime curve e si fratturò la clavicola. L'oro andò poi al belga Greg Van Avermaet.
Al Tour 2018, Nibali fu vittima di uno strano incidente sull'Alpe d'Huez. Il campione, allora in maglia Team Bahrain, fu accidentalmente colpito da uno spettatore in un passaggio particolarmente convulso della salita. Nibali fu costretto al ritiro mentre era quarto in classifica a 2'37'' da Thomas, poi vincitore del Tour.
A causa di quell'incidente, il campione si presentò ai Mondiali di Innsbruck in condizioni deficitarie e non riuscì ad essere competitivo su un percorso che sembrava ottimale per le sue caratteristiche.