Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, l'ex campione di ciclismo Fausto Bertoglio ha ripercorso i momenti e gli aneddoti di una carriera che resta legata soprattutto all’epica giornata dello Stelvio del Giro d'Italia 1975, quando conquistò la corsa rosa. L'ex corridore bresciano, oggi settantaseienne, ha raccontato di seguire con grande interesse tutte le corse del ciclismo professionistico, di preferire Vingegaard a Pogačar e di pedalare ancora con passione, senza però voler cedere alla bici elettrica. "L'ho detto anche a Moser, lui pedala solo con l'elettrica, ma per me la bici è fatica", ha dichiarato Fausto Bertoglio.

'Potevo staccare Galdós sullo Stelvio, ma fui di parola'

Fausto Bertoglio ha raccontato di non aver mai pensato di pedalare con una bici elettrica, nonostante i 76 anni e i consigli dell'ex capitano Francesco Moser. "Non parlatemi di elettrica o pedalata assistita. L’ho detto anche a Moser, che ormai pedala sempre con l’elettrica. Per me la bici è fatica e sudore", ha raccontato l'ex campione, che dopo il ritiro dal ciclismo ha gestito un negozio di bici che ora è in mano al figlio.

Bertoglio ha ricordato quel giorno del Giro '75 sullo Stelvio, che lo ha reso ancora indimenticabile nella memoria degli appassionati di ciclismo. "Alla vigilia dello Stelvio tutti pensavano che Galdós mi avrebbe sorpassato", ha raccontato l'ex campione.

"Lui ci provava a ogni tornante, ma non scattava, accelerava in progressione e a me andava benissimo", ha continuato Bertoglio, raccontando poi che lo spagnolo cercò un accordo. Avendo capito di non poter staccare l'avversario e ribaltare le sorti del Giro, Galdós propose una suddivisione della posta. "L'avrei potuto staccare, ma fui di parola", ha raccontato Bertoglio. La corsa finì con la vittoria di tappa di Galdós e con il bresciano vincitore a sorpresa di quel Giro d'Italia.

Bertoglio ha raccontato di seguire ancora con passione il ciclismo, e di preferire Vingegaard a Pogačar. "Pogačar è un grande campione, ma Merckx era un'altra cosa. Vuole vincere e stravincere sempre, per questo faccio il tifo per Vingegaard", ha commentato Bertoglio.

Fausto Bertoglio: la carriera

Classe '49, bresciano, Fausto Bertoglio non è stato tra i più vincenti campioni del ciclismo italiano, ma ha legato la sua carriera a un'impresa che resta indelebile per gli appassionati. Professionista dal 1973 al 1980, Bertoglio visse il suo momento di maggior gloria al Giro d'Italia del 1975. Partito come gregario di Giovanni Battaglin, il bresciano si impose a sorpresa nella cronoscalata del Ciocco conquistando la maglia rosa. Nell'ultima settimana, Bertoglio difese il suo primato, guadagnando ancora terreno sui favoriti della vigilia, Gimondi e Baronchelli, a Monte Maddalena.

La corsa si concluse poi sullo Stelvio, con una sfida tra la sorprendente maglia rosa e lo spagnolo Galdós.

I tornanti ammantati di neve della salita consegnarono alla storia del ciclismo una tappa epica, in cui Bertoglio respinse gli attacchi dello spagnolo, vincendo così il Giro d'Italia. Dopo quella vittoria, il bresciano arrivò ancora sul podio, terzo, nel 1976. Tra gli altri successi spiccano il Giro di Catalogna e la Coppa Placci. Corse per Brooklyn, Jolly Ceramica, Selle Royal - Inoxpran, San Giacomo e Sanson, squadra con cui ha concluso la carriera nel 1980.